Luciano d'Antiochia (ca. 235-312)

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La vita

Innanzi tutto Luciano d'Antiochia non va confuso con il quasi omonimo Luciano di Samosata, scrittore pagano satirico, vissuto tra il 115 ed il 200. Se a questo si unisce il fatto che probabilmente (ma anche ciò non è stato accertato) L. fu allievo di Paolo di Samosata, si può capire la notevole confusione di nomi.

Tra l'altro L. nacque a Samosata nel 235 circa, studiò ad Edessa presso il confessore Macario e visse ad Antiochia, dove fu ordinato presbitero e dove fondò, nel 272 ca., la scuola antiochena di teologia, che rimase però ai margini dalla Chiesa locale per parecchio tempo, perché L. fu espulso in quegli anni, con l'accusa (tutta da provare, come già detto precedentemente) di essersi allineato con le posizioni di Paolo di Samosata.

Nel 285 ca. L. si riconciliò formalmente con la Chiesa e a questo periodo risalirono gli studi dei più famosi allievi di L., come i principali capi del movimento ariano, Ario stesso, Eusebio di Nicomedia, Asterio di Cappadocia ed altri: molti autori considerano, infatti, L. come il padre spirituale dell'arianesimo.

Comunque, nonostante la sua eterodossia, L. era un uomo di grande virtù e sicura fede: infatti durante le persecuzioni, ordinate da Massimino Daia (309-313) (uno dei pretendenti al trono imperiale, dopo il fallimento della Tetrarchia), fu arrestato e mandato a Nicomedia, dove fu torturato per farlo abiurare e successivamente messo a morte il 7 Gennaio 312. Tuttavia, secondo l'agiografia ortodossa, L., che è venerato come santo e commemorato il 15 ottobre, morì in carcere per le torture e per fame.

La dottrina

L. credeva che il Logos, o il Figlio, fosse il più alto essere spirituale, appena sotto il Padre, ma creato dal Padre e che, nell'incarnazione, il Logos avesse preso un corpo umano, ma non un'anima: quindi Gesù non era né totalmente Dio, ma, nello stesso tempo, neanche totalmente uomo. Ne scaturiva una miscela di modalismo e subordinazianismo.

In campo di studi biblici, L. rifiutò l'interpretazione allegorica e non letterale di alcuni passi della Bibbia, proposta di Origene per propugnare, mediante lo studio accurato del testo biblico, un sistema di interpretazione letterale, il cosiddetto "testo lucianico", molto popolare nelle Chiese di Siria, Asia Minore e Costantinopoli per lungo periodo.