Monarchianismo

Il monarchianismo (dal greco móne arché: principio unico) era un movimento teologico del II e III secolo dopo Cristo, il cui scopo era di preservare l'unità del concetto di Dio, negando la Trinità o la natura divina di Cristo. Facendo così, però, i monarchiani cadevano in due errori diametralmente opposti tra loro: il modalismo o l'adozionismo.

Modalismo

Il modalismo fu una delle forme in cui si espresse il monarchianismo. In particolare affermava che le persone della Trinità non erano altro che "modi" d'essere e di agire dell'unico Dio.

Il pensiero modalista fu probabilmente elaborato da Noeto, vescovo di Smirne, mentre, secondo alcuni autori, il ruolo di caposcuola (ancora tutto da dimostrare) sarebbe attribuito a Prassea, vittima, si ritiene, di una campagna denigratoria orchestrata dal noto scrittore cartaginese e teologo cristiano Tertulliano (155-222) per togliergli credibilità in quanto strenuo oppositore del movimento montanista, di cui, guarda caso!, T. era un difensore. Tertulliano scrisse il libello Adversos Praxean, attaccando le presunte idee modaliste di Prassea, che probabilmente erano state elaborate da Noeto o dai suoi discepoli Epigono e Cleomene.

Il modalismo ebbe un ritorno di interesse intorno alla metà del III secolo con Sabellio, che ribadì che la Trinità era fatta di modi di rivelazione o attributi di Dio.

Un'ulteriore caratteristica del modalismo erano le idee patripassianiste, cioè il concetto che fu il Figlio ad incarnarsi solo in quanto "modo" scelto dal Padre per manifestarsi e che quindi fu il Padre in realtà a soffrire e patire la Passione.

Adozionismo o monarchianismo dinamista

L'adozionismo, una forma di monarchianismo, affermava che, al momento del battesimo di Gesù nel Giordano, il Cristo era sceso su di lui sotto forma di una colomba e, solo da quel momento, Gesù era stato "adottato" come figlio da Dio. Prima di quest'episodio, Gesù era stato semplicemente un uomo (psilos anthropos) e aveva vissuto come gli altri uomini. Questo fatto eccezionale non lo rese Dio, ma lo diventò dopo la sua resurrezione.

L'adozionismo fu elaborato da Teodato (o Teodoto) di Bisanzio, un conciatore di pelli, il quale si recò a Roma durante il papato di Vittore (189-198) ad insegnare la sua dottrina e per questo fu scomunicato, per l'appunto, da Vittore.

L'operato di T. fu portato avanti dal quasi omonimo Teodato (o Teodoto), detto il Banchiere o il Cambiavalute e da Esclipedoto durante il papato di Zeffirino (198-217). Intorno alla metà del III secolo l'adozionismo ebbe un revival con Artemone a Roma, ma soprattutto con Paolo di Samosata, il più preparato teologo, che avesse aderito a quest'eresia.