Milingo, arcivescovo Emmanuel (n. 1930)

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Emmanuel Milingo

La carriera religiosa fino alla nomina ad arcivescovo

Emmanuel Milingo è nato il 13 giugno 1930 a Mnukwa, un povero villaggio della provincia orientale di Chipata, in Zambia. Ha frequentato la scuola presbiteriale di St. Mary's a Chipata e nel 1942 è entrato nel Seminario Inferiore di Kasina, seguito nel 1948 da quello Superiore di Kachebere (ambedue in Zambia). Il 13 agosto 1958 M. è stato ordinato sacerdote e nel 1961 si è laureato in sociologia pastorale, presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. A questa prima laurea ne ha fatto seguire un’altra in educazione, ottenuta nel 1963 presso l’università di Dublino.
Tornato in Zambia, M. lavora come parroco a Chipata dal 1963 al 1966, e, in quest’ultimo anno, fonda lo Zambia Helpers Society (ZHS) (Società d’aiuto allo Zambia). 
Convinto della bontà dei mezzi di comunicazione per il messaggio evangelico, si specializza nel 1966 in radio comunicazione in Kenya, al quale seguono anni di apostolato radiofonico. Nel 1969 completa la sua formazione mediatica con un diploma in telecomunicazioni, ottenuto a Dublino. La sua preparazione nel campo fa sì che venga scelto come segretario dei mass media dal 1966 al 1969 nella conferenza episcopale dello Zambia.
Il 1969 è un anno importante per M.: oltre a fondare in Zambia il primo di tre ordini religiosi, The Daughters of the Redeemer (Le sorelle del redentore) - al quale seguiranno Pious Union of Daughters of Jesus, the Good Shepherd (Pia unione delle figlie di Gesù, Buon Pastore) in Kenya e The Brothers of St John the Baptist (I fratelli di San Giovanni Battista) in Zambia – il 1 agosto a Kampala (in Uganda) viene consacrato da Papa Paolo VI (1963-1978) arcivescovo di Lusaka, capitale dello Zambia.

Le polemiche sulle sue attività di esorcista

Negli anni ’70 M. diventa molto popolare come esorcista e guaritore, tutto ciò fino al 1982, quando viene richiamato a Roma, ed inquisito per le accuse di stregoneria e le polemiche sorte intorno ai suoi metodi non convenzionali (con rituali ispirati dalla religione tradizionale africana) di esorcismo.
Il 6 agosto 1983 Papa Giovanni Paolo II (1978-2005) accetta le sue dimissioni da arcivescovo di Lusaka, e lo nomina "Delegato Speciale", nell’ambito del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, con l’obbligo di risiedere in Vaticano. Con questa decisione, il papa intendeva proteggere l’immagine del prelato, il quale comunque non disdegnava di apparire spesso in spettacoli televisivi e radiofonici, e soprattutto di continuare con le sue particolari messe di sanazione ed esorcismo (sul quale ha scritto 10 libri) in tutta Europa, incontrando disapprovazione in vaste parti della gerarchia ecclesiastica, come ad esempio l’ex arcivescovo di Milano, Carlo Maria Martini, che nel 1996 proibì a M. di celebrare messa con annesso esorcismo nella sua diocesi.
Il vulcanico prelato coltiva, nel frattempo, altre attività, come il canto: nel 1994 incide il suo primo CD intitolato Gubudu qubudu, e nel 1997 fa scalpore la sua partecipazione (in collegamento) al Festival di Sanremo, dove canta Kavundu vundu, una canzone che tratta degli anziani guerrieri che risorgono per insegnare ai giovani l'arte nella danza. Nel 1998 ha collaborato con il cartoonist italiano Mario Verger, al film d’animazione sulla sua vita, dal titolo Milingo, the Spirit of Africa, con musiche di Lucio Dalla: l’ex arcivescovo canta anche la colonna sonora del cartone animato.
Ma è la sua attività di esorcista a tenere banco nella polemica con il Vaticano: nel gennaio 2000 la Congregazione per la dottrina della fede pubblica un manuale per porre un freno alle riunioni di massa con esorcismi compiuti pubblicamente dal prelato zairese.

L’incontro con il reverendo Moon ed il matrimonio con Maria Sung

Nel 2001 un fatto nuovo: M. entra nell’orbita del discusso reverendo Sun Myung Moon, fondatore della Chiesa dell’Unificazione, sciolta nel 1994 e i cui aderenti sono confluiti nella Family Federation for World Peace and Unification (Federazione delle famiglie per la pace e l’unificazione mondiale), e si schiera criticamente contro la Chiesa cattolica per la dottrina del celibato ecclesiastico. Questo era stato stabilito già durante il Concilio di Nicea del 325 (ma solamente per coloro che non erano ancora sposati, al momento dell’ordinazione), fu mantenuto in pratica durante il periodo medioevale (seppure con tutti gli abusi, derivati dagli episodi di concubinato, contro il quale lottò il movimento dei patarini), fu formalizzato dal Concilio di Trento (1545-1563), ma fu incluso ufficialmente nel diritto canonico solo nel 1917.
Per M. il celibato del clero è la principale ragione per gli scandali (come quelli di abusi sessuali su minori) che scuotono la Chiesa in quel periodo. Quindi, a sorpresa, M. sposa il 27 maggio 2001, in una cerimonia di matrimonio collettivo (tipico della setta di Moon), l’agopunturista coreana Maria Sung, di 43 anni, scelta come moglie per l’ex arcivescovo dallo stesso Moon. L’amico e collega esorcista, padre Gabriele Amorth (n. 1925), esprimendosi sull’episodio, non ha dubbi: M. aveva subito un lavaggio del cervello da parte della setta di Moon.

Il ritorno all’ortodossia

Poco dopo, il 7 agosto 2001, M., in un incontro privato con Papa Giovanni Paolo II (1978-2005), viene convinto a lasciare la moglie e setta di Moon, conditio sine qua non per il suo ritorno alla Chiesa cattolica. Segue un periodo di rigoroso isolamento in Argentina, in un monastero cappuccino in località O’Higgins (in provincia di Buenos Aires), nonostante le proteste pubbliche di Maria Sung, che organizza uno sciopero della fame per avere notizie del neo-sposo.
Nell’ottobre 2002 M. rientra in Italia, e si stabilisce a Zagarolo, in provincia di Roma, dove raccoglie un certo seguito, nonostante le limitazioni di celebrare una sola Messa al giorno con l'annessa preghiera di guarigione dal demonio.

Il secondo strappo dalla Chiesa cattolica e la consacrazione di religiosi sposati

Fino al 2006, escluso un contestato viaggio in Zambia nel novembre 2003, di M. non si sente più parlare fino alla sua apparizione in una conferenza stampa a Washington, il 12 luglio 2006, in cui egli rivela di essere tornato insieme alla moglie, e di essere sempre più convinto della necessità di battersi per il matrimonio del clero cattolico.
La reazione della Chiesa cattolica non si fa attendere: l’8 settembre il cardinale Giovanni Battista Re (n. 1934) lo invita a scrivere una lettera di pentimento al papa, per non incorrere nel provvedimento di sospensione a divinis, ma il 24 dello stesso mese, M. organizza a Washington la consacrazione a vescovo, senza il placet del papa e in assenza degli altri due vescovi (come prescrive il rito), di quattro prelati statunitensi sposati. Essi sono:

  • George Augustus Stallings jr. [n. 1948, fondatore e pastore dell’Imani Temple African American Catholic Congregation (Congregazione cattolica afro-americana di Imani Temple),
  • Peter Paul Brennan [n. 1941, arcivescovo e primate de The Order of Corporate Reunion (Ordine della riunione corporativa)],
  • Patrick E. Trujillo [arcivescovo, dal 1997, dell’arcidiocesi di Nostra Signora di Guadalupe dell’Old Catholic Church in America, (Chiesa vecchio-cattolica in America)]
  • Joseph J. Gouthro [vescovo, dal 1998, della Catholic Apostolic Church International (Chiesa cattolica apostolica internazionale), la cui successione apostolica discende dal vescovo brasiliano Carlos Duarte-Costa],

Come si può notare, tutti questi prelati appartengono alla galassia delle chiese vecchio-cattoliche o fanno risalire la loro precedente consacrazione ad un “vescovo vagante”, etichetta che, a questo punto, si può attribuire anche a M., dopo questa consacrazione. Tutti i neo-consacrati, comunque, aderiscono all’associazione, da M. recentemente fondata, Married Priests Now! (Preti sposati ora!) (sito web http://www.orgsites.com/ny/married-priests-now/.

La scomunica

Due giorni dopo, la Santa Sede dichiara di non riconoscere l'ordinazione episcopale dei quattro religiosi, i quali, come lo stesso M., vengono scomunicati latae sententiae (in latino: a sentenza già pronunciata), ai sensi del canone 1382 del Codice di Diritto Canonico, cioè nel caso di consacrazione di vescovi senza mandato pontificio.
Nel febbraio 2007 il nome di M. scompare dall’Annuario Pontificio, dove era citato come arcivescovo emerito di Lusaka, e nell’ottobre dello stesso anno, gli viene revocato il passaporto della Città del Vaticano, con la quale revoca perde anche l’immunità diplomatica.
Il sito personale di M. è http://www.emmanuelmilingo.com/