Apelle fu il fondatore di una setta gnostica del II secolo, di cui si ha notizia dagli scritti di Tertulliano ed Eusebio.
A. fu allievo di Marcione, di cui seguì gli insegnamenti a Roma, successivamente si recò ad Alessandria, diventando allievo di Filomena, teologa gnostica, di cui scrisse e pubblicò la dottrina. Come la sua maestra, A. cercò di mediare le posizioni dualiste di Marcione con quelle cattoliche.
Infatti come Marcione, A. rigettò l'importanza del Vecchio Testamento per i cristiani in un suo lavoro dal titolo Eullogismoi, ma contrariamente al suo maestro, rifiutò il concetto dualista di due Dei, l'uno del Vecchio Testamento, vendicativo e terribile, l'altro del Nuovo Testamento, buono e misericordioso. Scrisse inoltre altri 38 libri, ma tutti sono andati perduti.
Inoltre, mentre Marcione propugnava l'eresia del Docetismo, in cui il corpo di Cristo era del tutto immateriale in contrasto con i Cattolici, che credevano nella totale incarnazione del Cristo, A. propose, a riguardo, una forma intermedia, in cui il corpo di Cristo era formato di materiale stellare o sostanza divina.
Curiosamente questo concetto venne successivamente ripreso nel XVI secolo dai Mennoniti.