Basilide (nato prima del 120 - m.ca.140)

Originario di Alessandria d'Egitto, Basilide fu uno dei massimi esponenti dello gnosticismo.

Si sa pochissimo della sua vita, se non che B. ebbe un figlio, Isidoro, suo seguace e che B. studiò con un tale Glauco, il quale proclamava di essere stato allievo di San Pietro in persona e di aver appreso da quest'ultimo gli insegnamenti segreti di Cristo.

La dottrina

B. predicò che la Mente (nous) era nata da un primordiale "non-essere", dal nome mistico di Abrasax (ma, secondo altri autori, semplicemente "senza nome"), che dalla Mente era nata la Ragione (logos), da questa la Prudenza (phronesis), madre di Saggezza (sophia) e Forza (dynamis) ed infine dalla Prudenza e dalla Forza erano nati gli arcangeli. Questi, moltiplicandosi, avevano formato i 365 cieli, ciascuno dei quali corrispondeva ad un ordine angelico.

L'ultimo dei cieli era popolato da angeli, creatori del mondo materiale e protettori delle principali nazioni. Infatti il più potente di essi, Yahweh, fu considerato il Dio dei Giudei.

Per rimediare alla situazione, il Padre "non-essere e senza nome" mandò in terra il Suo Primogenito, Nous (da noi conosciuto come Cristo).

Il Cristo, però, fu messo solo in croce apparentemente, perché in realtà fu Simone Cireneo, sotto le sembianze di Gesù, ad essere crocefisso. A sua volta il Cristo, travestito da Simone, si fece beffe dei suoi carnefici e quindi ritornò al Padre. Questa fu una delle prime rielaborazione del concetto docetico, (dal greco dokéin, apparire).

Secondo B., la salvezza era un problema dell'anima: era vero che essa poteva trovare la pace nella preghiera, ma ciò significava anche che il corpo poteva soddisfare liberamente tutti i suoi desideri sensuali, da qui l'accusa di immoralità rivolta ai Basilidiani dai cattolici.

Il Basilidianismo sopravvisse fino alla fine del IV secolo, ma la sua dottrina fu gradualmente soppiantata negli ambienti gnostici dalla forma propugnata da Valentino.

Le opere

B. scrisse un'Exegetica in 24 volumi sui Vangeli ed un Vangelo secondo Basilide, ma tutte le sue opere furono bruciate dai cattolici e le conoscenze che abbiamo su di lui derivano dai testi scritti dai Padri della Chiesa, suoi detrattori.

Secondo uno di questi, S. Ippolito, B. si poteva definire un panteista evoluzionistico.