Valentino (prima del 135 - ca. 165)

La vita

Valentino fu un famoso teologo gnostico, grande avversario della neonata Chiesa Cristiana e fondatore della setta dei Valentiniani. Nacque a Cartagine, ma si trasferì da giovane ad Alessandria d'Egitto, dove studiò con un tale Teodas, che proclamava di essere stato allievo degli Apostoli e dai quali aveva appreso gli insegnamenti segreti di Cristo.

Ad Alessandria, V. insegnò, ma successivamente si spostò a Roma, dove operò come diacono. Ad un certo punto, pare che la sua popolarità fosse così elevata da essere stato addiritura in lizza per diventare Vescovo di Roma (in altre parole, un potenziale Papa gnostico!), ma successivamente, secondo Tertulliano, amareggiato per la mancata elezione, intraprese con decisione la strada gnostica a tal punto che fu scomunicato nel 143, sotto il papato di Pio I (140-155).

Trascorse gli ultimi anni della sua vita a Cipro, dove morì probabilmente nel 165 (o, secondo altri autori, nel 180).

La dottrina

La sua dottrina, una complessa fusione sincretica tra neoplatonismo, religioni giudaica e cristiana, gnosi dei sethiani ed encratismo, partiva da un Eone maschile (Autopator {auto-padre} o Abisso) ed uno femminile (Silenzio), dalla cui unione nacquero Intelletto e Verità, e, via via, a cascata tutta una serie di eoni, prima otto (Ogdoade) nati dalla fusione di due Tetradi (quattro eoni), poi dieci (Decade), infine dodici (Dodecade), che, tutti insieme, concorrevano a formare il Pleroma (pienezza).

Il mondo visibile e gli uomini sarebbero stati creati dall'ostile demiurgo Achamoth, re del mondo psichico celeste (il cosiddetto settimo cielo o Ebdomade). Achamoth era stato, a sua volta, generato dall'eone Sophia, l'ultima della Dodecade, espulsa dal Pleroma.

Gli uomini si dividevano in:

  • Ilici o terreni,

  • Psichici che credevano nel Demiurgo, ma ignoravano l'esistenza di un mondo spirituale superiore a lui, e

  • Pneumatici o spirituali, che erano dotati, a loro insaputa, della scintilla divina (pneuma).  

Per portare ai pneumatici la conoscenza (gnosi) della loro potenzialità inespressa, fu inviato sulla terra l'eone Cristo, incarnatosi al momento del battesimo nell'uomo Gesù, da cui si allontanò al momento della crocefissione. Quindi, poiché era apparso, o sembrato, agli uomini che il Cristo fosse stato crocefisso ed invece ciò era solo un'illusione, questo concetto, comune a molti gnostici, fu denominato docetismo, dal greco dokéin, cioè apparire. Ciò per quanto concerne la salvezza dei pneumatici o spirituali: gli psichici potevano invece, attraverso la fede e le opere, ambire al massimo al regno psichico celeste  del Demiurgo, mentre, purtroppo, per gli ilici non c'era speranza di salvezza.

Le opere

Sono stati attribuiti a V. molti dei testi ritrovati a Nag Hammadi nel 1945/6, come il Vangelo della Verità, il Vangelo di Filippo, la lettera a Regino ed il noto Tractatus tripartitus (Trattato sulle tre nature: spirituale, terrena e psichica).

I Valentiniani

I seguaci di V., molto attivi, predicavano metodi per liberare il proprio pneuma, sia attraverso lo studio di testi sacri e gnostici, che mediante cerimonie, come la "camera nuziale" e la "redenzione", il cui significato interiore è andato purtroppo perduto.

Tra i principali discepoli di Valentino si ricordano Marco, Eracleone e Tolomeo e perfino il famoso filosofo e teologo Origene ne fu molto influenzato. Si ricordano inoltre i secondiniani, seguaci di V., che, a detta di Sant'Agostino, "aggiungevano alle loro dottrine la pratica di azioni turpi" e i colorbasi, adepti di un tale Colorbasio, il quale affermava che la vita e la generazione degli uomini dipendeva dall'influsso di sette costellazioni.

Tuttavia, entro la fine del III secolo, i seguaci dello gnosticismo valentiniano furono gradualmente riassorbiti dal crescente cattolicesimo ortodosso oppure confluirono nel  Manicheismo.