Cameron, Richard (1648-1680) e cameroniani e covenanters

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Richard Cameron prega prima della battaglia di Ayrmoss

 

Situazione storica in Scozia nel XVII secolo: i covenanters

Durante il XVI e XVII secolo, alcuni presbiteriani scozzesi sentirono l'esigenza di allearsi mediante un patto (covenant) per difendere la propria religione: nacque così, ad iniziare dal primo accordo del 1557, il partito dei covenanters (in altre parole gli uomini del patto). Fu soprattutto nel 1638 che questo patto assunse un ruolo catalizzante degli scozzesi contro i tentativi del re inglese Carlo I (1625-1649) e dell'arcivescovo di Canterbury William Laud (1573-1645) di imporre l'English Book of Common Prayer (libro inglese delle preghiere comuni) in Scozia. La crisi sfociò nelle Bishops' wars (guerre dei vescovi) del 1639-40, vinte dai covenanters e nella prima guerra civile inglese (1642-1646), dove gli scozzesi si allearono con l'esercito parlamentare di Oliver Cromwell (1599-1658) in cambio della firma di un patto per attuare una riforma, in senso presbiteriano, delle chiese d'Inghilterra, Scozia e Irlanda.

Ma, poiché il parlamento inglese non diede in seguito alcun segno di essere interessato a rispettare i patti, gli scozzesi si allearono con il re Carlo I, firmando un simile accordo con lui: la conseguenza fu che nella seconda guerra civile (1648-51) essi lottarono a fianco del re. Tuttavia, nella battaglia di Preston del 1648, essi persero contro le truppe di Cromwell, che invasero la Scozia nel 1650-51.

Benché Carlo I fosse decapitato il 30 gennaio 1649, gli scozzesi continuarono a mostrare lealtà verso il figlio Carlo II (1649-1685), il quale, in un primo momento, confermò il patto siglato dal padre, salvo rimangiarsi bellamente la parola alla sua salita al trono nel 1660 e cercare di imporre con la forza il sistema episcopale anche in Scozia. Inoltre Carlo II non esitò di scatenare contro i covenanters il tristemente famoso Avvocato della Corona, Sir George MacKenzie of Rosenhaugh (1636-1691), soprannominato Bluidy (Bloody) MacKenzie (MacKenzie il sanguinario), che imprigionò nel carcere di Greyfriars Kirk e mandò al patibolo centinaia di covenanters.

E fu a questo punto che s'inserì la figura del leader religioso-politico scozzese Richard Cameron.

Richard Cameron (1648-1680)

Richard Cameron, soprannominato il Leone del Patto (The Lion of The Convenant) era nato nel 1648 circa a Falkland, nella regione scozzese del Fife, da un modesto bottegaio e aveva studiato per diventare un insegnante e maestro del coro della locale parrocchia. In seguito, egli divenne un sostenitore del sistema presbiteriano puro e nel 1672, sotto l'influenza del predicatore errante John Welch di Irongray (1612-1681) [nipote del più noto John Welch di Ayr (ca.1570-1623) e pronipote del famoso riformatore John Knox] aderì come predicatore alla corrente dei covenanters. C. si oppose strenuamente all'intenzione di Carlo II di imporre con la forza il sistema episcopale anche in Scozia e per questo dovette fuggire per qualche tempo in Olanda, dove fu ordinato ministro del culto.

Ritornato in Scozia nel 1679, egli, alla testa di una banda armata di suoi seguaci, stabilì le basi per una ribellione aperta contro il re, mediante la Dichiarazione di Sanquhar del 22 giugno 1680. Fu immediatamente posta una taglia sulla sua testa e solo un mese dopo, il 22 luglio, C. e i suoi furono massacrati dai dragoni reali ad Ayrmoss. In seguito, la testa e le mani di C. furono esibite come un macabro trofeo su una porta d'ingresso della città di Edimburgo.

I cameroniani dopo la morte di Cameron

Dopo la "gloriosa rivoluzione" del 1688, culminata con la cacciata di Giacomo II (1688) e la salita al potere di Guglielmo III (1689-1702), i militari sopravvissuti tra i seguaci di C. furono amnistiati e formarono la base del reggimento Cameron.

Per quanto concerne la parte religiosa del suo movimento, i suoi seguaci, noti come La Gente della Società (Society People), si organizzarono in comunità locali, raggiungendo il numero di qualche migliaio. La caratteristica del gruppo fu il rifiuto di qualsiasi coinvolgimento degli adepti in politica e, nello stesso tempo, la rigida separazione tra affari di Stato e affari della Chiesa.

Tra il 1690 ed il 1706 la Gente della Società rimase senza guida spirituale, per l'abbandono dei loro tre pastori a favore della Chiesa scozzese riformata. Solo nel 1706 John Macmillan (ca.1669-1753) divenne il loro pastore di riferimento e sotto la sua guida, le varie anime del movimento cameroniano si fusero nella Chiesa Riformata Presbiteriana del Patto [Reformed Presbyterian Church (Covenanted)], tuttora attiva in Scozia ed il cui web site è http://www.covenanter.org/index.htm