Congar, Yves Marie Joseph (1904-1995)

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Yves Marie Joseph Congar

Il teologo domenicano e cardinale Yves Marie Joseph Congar nacque l’8 aprile 1904 a Sedan (in Francia) ed entrò nell’ordine domenicano nel 1925, studiando filosofia e teologia a Reims e a Parigi. Il 25 luglio 1930 egli fu ordinato sacerdote e si laureò nel 1931. In seguito C. fu nominato professore d’apologetica, e poi d’ecclesiologia, al seminario domenicano Le Saulchoir (allora in Belgio) e, dal 1935, ricoprì il ruolo di segretario della Revue des sciences philosophiques et théologiques (Rivista di scienze filosofiche e teologiche). In questi anni, egli s’impegnò per l’ecumenismo: il suo programma del 1937 aveva il significativo titolo di “Cristiani divisi”.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, C. fu arruolato come sanitario nell’esercito francese, ma in seguito alla sconfitta del 1940, egli fu catturato e rimase in campo di prigionia in Germania fino al 1945.
Al suo rientro in Francia, iniziò il periodo, durato circa dieci anni, di censure sul suo operato da parte della gerarchia ecclesiastica: il Sant’Uffizio era dominato da una posizione tomistica neoscolastica, piuttosto distante dal pensiero progressista ecumenico e dalla teologia del laicato, caratteristici di C., il quale fu più volte ripreso nel 1947/48 dal Maestro Generale dell’ordine domenicano, Emmanuel Suarez (Maestro Generale: 1946-1954).

Il 28 febbraio 1952 il Sant’Uffizio proibì la stampa della nuova edizione e delle relative traduzioni del suo libro Vraie et fausse Reforme dans l’Eglise (Vera e falsa riforma nella Chiesa), uscito nel 1950. La stessa fine fu riservata a Christ, Marie et l’Eglise (Cristo, Maria e la Chiesa), mentre nel 1954, in piena polemica per la vicenda dei cosiddetti preti-operai (che incontravano il favore del teologo francese), a C. fu proibito l’insegnamento e fu esiliato presso l’Istituto Biblico Domenicano di Gerusalemme. Nel dicembre dello stesso anno, egli fu richiamato a Roma, dove gli fu imposto l’assoluto silenzio. Il rientro in Francia nel febbraio 1955 fu un episodio passeggero, seguito, poco dopo, da un ennesimo ordine di trasferimento a Cambridge (in Inghilterra), con l’espresso divieto di intrattenere rapporti con i teologi anglicani. Nello stesso periodo, ogni suo manoscritto fu rigettato dalla censura ecclesiastica. Di questo sistematico ostracismo C. si sfogò in una lettera a sua madre, con le seguenti parole: “Quello che mi ha messo in cattiva luce non è stato dire cose false, ma dire cose che essi non desideravano fossero dette”.

Finalmente, nel novembre 1956, gli fu permesso di rientrare in Francia, a Strasburgo, ma fu solamente, sotto il papato di Giovanni XXIII (1958-1963), che C. fu totalmente riabilitato e chiamato a Roma, come consulente della commissione preparatoria del Concilio Vaticano Secondo (1962-1965) (tra i documenti conciliari, il capitolo 31 sulla costituzione della chiesa, la Lumen Gentium, che rivaluta il ruolo dei laici nella Chiesa, porta l’impronta teologica di C.).

In seguito egli poté perfino tornare al suo insegnamento al seminario domenicano Le Saulchoir (dal 1939 trasferito a Parigi) e Papa Paolo VI (1963-1978) lo nominò responsabile del dialogo con la Federazione delle Chiese Luterane, sebbene il rapporto con Paolo VI non fosse stato sempre idilliaco: nel 1965 fu fondata la rivista Concilium e nel 1968 ne uscì il primo numero, voluta da un gruppo di teologi cattolici riformatori, tra cui Edward Schillebeeckx, Karl Rahner (1904-1984), Marie-Dominique Chenu (1895-1990), Hans Küng e lo stesso C. Questi studiosi scrissero una lettera al Papa per protestare contro la mancata riforma, discussa durante il Concilio Vaticano Secondo, e per tutta risposta, furono messi sotto inchiesta! In particolare, secondo alcune fonti, a causa di questa lettera venne insabbiata per anni la pratica per la nomina a cardinale di C.

Il 26 novembre 1994, C., sofferente ormai da anni per una grave malattia neurologica, fu finalmente creato cardinale da Papa Giovanni Paolo II (1978-2005), ma fu dispensato dall’ordinazione episcopale per il suo precario stato di salute. C. morì sette mesi dopo, il 22 giugno 1995 a Parigi.