Dopo la morte nel 1561 del leader anabattista Menno Simons, i suoi seguaci furono denominati mennoniti: quasi immediatamente iniziarono le secessioni interne al movimento: la prima e più importante fu quella dei waterlanders (il Waterland era la regione costiera nell'Olanda settentrionale), che parteciparono attivamente alla guerra di liberazione dell'Olanda contro gli spagnoli, sia consegnando a Guglielmo d'Orange una forte somma nel 1572, sia inviando volontari a combattere a fianco dei calvinisti, cosa ancora più straordinaria, vista la tipica vocazione non violenta dell'anabattismo.
In seguito, il governo olandese li trattò tutto sommato abbastanza bene, affrancando i loro templi e orfanotrofi dal pagamento delle tasse, permettendo loro di fare semplici dichiarazioni al posto dei giuramenti nei tribunali e esentandoli dalla leva militare dietro pagamento di una somma concordata.
Hans De Ries, medico anabattista residente in Alkmaar, nacque nel 1553 e fu, come si è detto, il capo spirituale dei mennoniti olandesi per 54 anni, dal 1577 al 1638, anno della sua morte, ma anche colui che salvò il movimento mennonita portandola a dottrine più ortodosse.
Nonostante l'impegno di sostegno a Guglielmo d'Orange per la lotta di liberazione, i mennoniti waterlanders erano rimasti profondamente pacifici e questo loro spirito fu ribadito il 22 settembre 1577 nella Confessione di fede di Waterland, primo atto ufficiale della guida spirituale di R. stesso, in cui si condannò la guerra e la violenza, oltre a sottolineare i soliti punti cardini dell'anabattismo: battesimo solo degli adulti, negazione del peccato originale, condanna del giuramento, obbedienza condizionata alle autorità locali. Nel 1581 R. convocò il primo sinodo dei waterlanders, con la partecipazione di 12 congregazioni e dove fu adottato un primo codice di disciplina.
Nel 1615, dopo notevoli discussioni e polemiche interne, la corrente waterlander fu ampliata dopo l'ammissione del gruppo separatista inglese di John Smyth, il fondatore dei battisti inglesi. Per facilitare la comprensione dei concetti anabattisti da parte dei nuovi confratelli, R. scrisse, assieme a Lubbert Gerritsz (1560-1612), nel 1608, un'altra confessione di fede in 38 articoli, denominata Confessione di Hans de Ries (Belijdenis van Hans de Ries) o Confessione di Waterland (Waterlandsche Belijdenis), ampliandolo nel 1610 con due articoli aggiuntivi. Gli stessi due autori, otto anni dopo, nel 1618, pubblicarono a Hoorn la Breve Confessione di Fede (Corte Belijdenisse des Gheloofs) in 40 articoli e l'attività instancabile di scrittore di R. portò nel 1626 alla pubblicazione dell'Apologia.
R. non intervenne solo sulla dottrina anabattista, ma anche sulla sua ritualistica: un suo intervento, per esempio, riguardò la preghiera silenziosa: infatti inizialmente i mennoniti in Olanda pregavano in silenzio in ginocchio, sia durante le funzioni pubbliche che a casa propria: questa usanza è ancora in vigore presso gli Amish ed alcuni gruppi in Stati Uniti. R. introdusse l'usanza delle preghiere dette ad alta voce durante le funzioni e senza inginocchiarsi, sebbene questa novità, all'onor del vero, portò una certa discordia tra i fedeli.
R. morì nel 1638.