Chalmers, Thomas (1780-1847), la Chiesa Libera di Scozia e le chiese presbiteriane secessioniste in Scozia

Fare clic per visualizzare la foto

Thomas Chalmers

 

La vita

Il predicatore, teologo e filantropo scozzese Thomas Chalmers nacque il 17 marzo 1780 ad Anstruther, nella contea scozzese del Fife. All'età di soli 11 anni C. entrò all'università di St. Andrews, dove seguì studi di matematica e di teologia. I primi lo portarono a ricoprire il ruolo di assistente alla cattedra in matematica nella stessa università, mentre i secondi gli permisero di ottenere la licenza di predicatore nel gennaio 1799 da parte del presbiterio di St. Andrews.

Nel maggio 1803 C. fu ordinato ministro di culto a Kilmany, un centro a circa 9 miglia da St. Andrews, ma in questa prima parte della sua vita furono soprattutto i successi in campo accademico a renderlo popolare: le sue lezioni furono frequentate da tali entusiastiche e rumorose folle di studenti che egli decise di istituire lezioni aperte ad un più vasto pubblico. Due anni più tardi, tuttavia, egli non riuscì ad ottenere la cattedra di matematica all'università di Edimburgo, ma di questo poté ampiamente rivalersi negli anni successivi quando gli furono offerte - di seguito - ben sette cattedre universitarie. In quel periodo, tuttavia, la sua attenzione si concentrò di più nella sfera religiosa: dalla compilazione dell'articolo dedicato al Cristianesimo nell'Edinburgh Encyclopaedia redatto da Sir David Brewster (1781-1868), ai contributi sulle riviste Edinburgh Christian Instructor ed Eclectic Review, al successo (dopo un'iniziale ostilità) come predicatore nella Tron Church a Glasgow, che portò alla stampa dei suoi sermoni sulla relazione tra le scoperte dell'astronomia e la Rivelazione Cristiana. Quest'ultima iniziativa fu un clamoroso successo editoriale con nove edizioni e una tiratura di oltre 20.000 copie.

Furono inoltre molto incise le sue iniziative filantropiche durante il periodo come ministro di culto a Glasgow dal 1815 al 1823: avendo rilevato il disinteresse verso la Chiesa di molti cittadini delle classi più povere (operai, lavoratori, tessitori), egli attribuì questo ad una scarsa presenza sul territorio, sia in termini di numero di chiese sia come partecipazione attiva ai problemi della gente. Riuscì quindi ad aprire una nuova chiesa, con annesse due scuole con rette molto convenienti, e, sparse sul territorio, 40/50 scuole domenicali per l'educazione religiosa dei ragazzi. Nel frattempo si rese lui stesso disponibile a visitare tutte le famiglie della parrocchia e a tenere frequenti riunioni.

Il suo metodo filantropico era alquanto in contrasto con la legge del 1579 - largamente inefficiente - concernente il censimento obbligatorio per l'aiuto ai poveri, che gravava, sotto forma di tasse, su ciascun contribuente. C. cercò, invece, di dimostrare l'efficacia del suo metodo basato sul volontariato, ma il grave problema sociale (la Scozia nei secoli passati è sempre stata un paese molto povero) poté essere più razionalmente affrontato solamente con una specifica legge nel 1845.

Nel 1823 C. accettò di diventare professore di filosofia morale a St. Andrews, dopo reiterate offerte sempre respinte. Nel 1828 si trasferì alla cattedra di teologia all'università di Edimburgo. Le sue pubblicazioni sulle implicazioni tra economia e morale [come il trattato del 1833 On the Adaptation of External Nature to the Moral and Intellectual Constitution of Man (Sull'adattamento della natura esterna alla costituzione morale ed intellettuale dell'Uomo)] gli guadagnarono l'elezione a socio della Reale Società di Edimburgo nel 1834 e al titolo di dottore in leggi civili (DCL) da parte dell'università di Oxford nel 1835.

Sempre nel 1834 egli diventò un personaggio molto influente nella Chiesa presbiteriana di Scozia, ma si trovò, qualche anno dopo, coinvolto nella polemica sull'indipendenza - da lui avocata - delle singole congregazioni religiose nell'accettare o respingere ogni nuovo ministro di culto, in contrasto con il diritto - stabilito dalla legge denominata Patronage Act (legge sulla sponsorizzazione) - dei proprietari terrieri di sponsorizzare l'elezione dei propri candidati ai benefici (possedimenti e titoli ecclesiastici, che davano una rendita) vacanti. Nonostante l'approvazione nel 1834 di una Veto Act (legge sul divieto), che legiferava sul diritto di ricusazione di un pastore non gradito alla congregazione religiosa, la discussione si trascinò avanti per anni con episodi molto significativi come nel 1838 il caso di Auchterarder, un paesino nella contea del Perthshire, dove il signorotto locale, il Visconte di Kinnoull, riuscì, nonostante l'unanime opposizione della congregazione del paese, a imporre il proprio protetto, tale Young, come pastore. La querelle arrivò infine sul tavolo del governo, che deliberò nel gennaio 1843 in senso contrario ai desideri della fazione pro-congregazione di C. Per protesta, il 18 maggio 1843 C. e 470 (su un totale di 1.200) pastori uscirono dalla Chiesa Scozzese ufficiale e fondarono la Chiesa Libera di Scozia, il cui moderatore era C. stesso, che aveva già pianificato in anticipo questa secessione.

Tra il 1843 ed il 1847 egli rivestì il ruolo di rettore del New College di Edimburgo, collegata con la Chiesa Libera. Infine il 20 maggio 1847 C. fu trovato morto nel suo letto a Morningside, vicino a Edimburgo, immediatamente dopo il ritorno da un viaggio a Londra per intervento alla Camera dei Deputati sul sistema educativo nazionale.

La Chiesa Libera di Scozia (Free Church of Scotland) e le secessioni dalla Chiesa presbiteriana di Scozia

La Chiesa Libera di Scozia, d'ispirazione comunque presbiteriana come la Chiesa ufficiale in Scozia con la quale non esistono divergenze in tema di dottrina e culto, prese quindi avvio nel 1843.

Tuttavia questa non era certo la prima secessione nella Chiesa di Scozia: a parte l'episodio di Richard Cameron e dei suoi seguaci, detti cameroniani (o covenanters), due scissioni furono provocate dall'annoso problema creato dalla Patronage Act: nel 1733 si era staccato un gruppo denominato Secession Church (Chiesa della Secessione), guidato da Ebenezer Erskine (1680-1754). A sua volta la Secession Church si spezzò in due tronconi nel 1747, a causa della diatriba sulla validità o meno del giuramento fatto davanti alla cittadinanza: le due fazioni - il sinodo borghese ed il sinodo anti-borghese - si riunirono nel 1820 nella denominazione di Chiesa Unita della Secessione (United Secession Church). Una seconda scissione dalla Chiesa di Scozia avvenne nel 1761 con la formazione della Relief Church (Chiesa del Soccorso, inteso come aiuto dalla famigerata Patronage Act), fondata dal Reverendo Thomas Gillespie (1703-1774).

Le riunioni tra le chiese scozzesi nel XIX e XX secolo e le chiese odierne

Nel 1847 avvenne la fusione tra la Chiesa Unita della Secessione e la maggioranza delle congregazioni aderenti alla Chiesa del Soccorso per formare la United Presbybterian Church (Chiesa Presbiteriana Unita) e nel 1876 parte dei cameroniani aderì alla Chiesa Libera di Scozia, sebbene gli altri covenanters tuttora formino una chiesa autonoma denominata Chiesa Riformata Presbiteriana del Patto [Reformed Presbyterian Church (Covenanted)], il cui sito è http://www.covenanter.org/index.htm

A sua volta, la Chiesa Libera di Scozia confluì nel 1900 con i presbiteriani uniti nell'United Free Church of Scotland (Chiesa Libera Unita di Scozia). Una minoranza non accettò comunque questa decisione e rimase separata, conservando la denominazione di Free Church of Scotland, tuttora esistente con il sito http://www.freechurch.org/.

Nel 1929 una decisione storica: la United Free Church of Scotland decise di riunirsi con la Chiesa ufficiale di Scozia, ricomponendo una divisione durata quasi duecento anni. Tuttavia, anche qui, una minoranza non accettò questa decisione e continuò la United Free Church of Scotland, il cui sito è http://www.ufcos.org.uk/index.htm.