Chemnitz, Martin (1522-1586)

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Martin Chemnitz

 

La vita

Il famoso teologo luterano Martin Chemnitz nacque il 9 Novembre 1522 a Treuenbrietzen, nel Brandeburgo, tra Berlino e Wittenberg. Il padre, un mercante di stoffe, inviò il giovane e dotato figlio alla scuola di Latino a Wittenberg, ma successivamente C. dovette poi abbandonare gli studi per aiutare la famiglia. Tra il 1539 ed il 1542, C. riprese i suoi studi a Magdeburgo e poi, dedicandosi alla matematica e all'astrologia, a Francoforte sull'Oder e, dal 1545, nuovamente a Wittenberg, per studiare con Philipp Melantone, che lo convertì al luteranesimo.

Nel 1547, a causa della guerra smacaldica, nella quale il principe elettore di Brunswick, Heinrich il Giovane (1514-1568) si era schierato con i cattolici, C. decise di trasferirsi presso il Duca (protestante) di Prussia, Alberto di Brandeburgo-Ansbach a Köningsberg, e qui diresse la locale scuola e poté continuare i suoi studi di astrologia. Dal 1550, C. fu nominato dal duca bibliotecario della biblioteca di Köningsberg, dove ebbe la possibilità di studiare i testi dei Padri della Chiesa. Se ne appassionò a tal punto che si dedicò con passione allo studio della teologia, laureandosi magister a Rostock.

Nell'Aprile 1553, C. si trasferì a Wittenberg per insegnare alla facoltà di filosofia: qui diventò collega del suo ex maestro Melantone, i cui Loci communes  furono il tema delle lezioni tenute da C. tenne proprio in quell'anno. Già l'anno dopo, tuttavia, C. fu chiamato a Braunschweig (Brunswick) come predicatore della chiesa di Sant'Egidio ed aiutante del coordinatore delle Chiese luterane, Joachim Mörlin (1514-1571), che lo nominò sovrintendente a Königsberg, carica mantenuta da C. fino al 1567. In questo periodo, dal 1565 fino al 1573, C. scrisse e pubblicò la sua opera più famosa, l'Examen concilii Tridentini, un'impietosa analisi critica del Concilio di Trento, che aveva appena chiuso i battenti due anni prima, dopo un interminabile lavoro durato tre sessioni, dal 1545 al 1547, dal 1551 al 1552 e dal 1562 al 1563.

Nel 1568 C., assieme a Jakob Andreä (1528-1590), cancelliere all'università di Tübingen e noto come il Lutero del Württemberg (oltre ad essere successivamente ricordato anche come il nonno di Johann Valentin Andreä, presunto fondatore del movimento dei Rosacroce), fu incaricato dal nuovo principe Julius di Brunswick (1568-1589) di diffondere il luteranesimo a Braunschweig e presiedette nel 1576 anche alla fondazione dell'università di Helmstedt (dove insegnò nel 1589 Giordano Bruno).

Nel 1577 C., assieme al già citato Andreä e a Nikolaus Selnecker (1532-1592), fu tra i teologi che redassero la Formula di Concordia, un atto di fede luterana pubblicato successivamente a Dresda nel 1580. La Formula riconosce le tre più antiche professioni di fede (degli apostoli, niceno e di Sant'Atanasio) e fa parte dei testi fondamentali del luteranesimo, assieme alla Confessio Augustana del 1530, l'Apologia sulla precedente, scritta da Melantone, i Catechismi maggiore e minore di Lutero, gli Articuli Smalcaldici, sempre di Lutero.

C. si ritirò nel 1584 e morì l'8 Aprile 1586 a Braunschweig.

Le opere e la dottrina

C. fu un scrittore molto prolifico e letto ai suoi tempi. Tra i suoi lavori principali, a parte la partecipazione alla stesura della Formula di Concordia, si ricordano:

  • Repetitio sanae doctrinae de vera praesentia corporis et sanguinis in coena (1561), nel quale difese la dottrina luterana della presenza reale del Corpo e Sangue di Cristo durante l'Eucaristia.

  • La già citata Examen concilii Tridentini (1565-1573), opera fondamentale del luteranesimo. In essa C. rifiutò la motivazione cattolica che il testo della Bibbia era oscuro e incerto e che quindi necessitava della tradizione e della re-interpretazione della Chiesa cattolica. Per C. la Bibbia era scriptura divinitus inspirata (Scrittura ispirata dal Divino): quello che Gesù aveva detto ai suoi discepoli era stato successivamente dettato letteralmente a loro dallo Spirito Santo.

  • De duabus natirus in Christo (1570), un brillante e devoto trattato sulla Cristologia.

  • Loci theologici (pubblicato postumo nel 1591), un commentario sui Loci communes di Melantone.