Michael Gaismair, figlio di un imprenditore minerario e nato nel 1490 a Vipiteno (Sterzing), nella frazione di Ceves (Tschöfs), in Alto Adige, era il segretario del potente vescovo di Bressanone (Brixen). Nel 1525 G. venne a contatto, rimanendone influenzato, con le idee anabattiste di Felix Mantz e Jorg Blaurock, che operavano in Val d'Isarco e nei Grigioni (in Svizzera), e poco dopo, in Maggio, fu raggiunto dalle notizie della Guerra dei Contadini in Germania, capitanate da un altro riformatore rivoluzionario, incline al credo anabattista, Thomas Müntzer.
Poco dopo lo stesso Tirolo (dominio degli Asburgo) divenne una polveriera di sommosse popolari, soprattutto nella Valle Passiria e in Val d'Isarco. Queste rivolte contadine furono capitanate da un certo Peter Passler e da G. stesso: furono occupate e saccheggiate Bressanone e Novacella. I rivoltosi, rinforzati dai minatori locali e dai superstiti della rivolta di Müntzer, resistettero ai contrattacchi dell'esercito asburgico.
G. sognava di poter fondare una repubblica democratica nella zona e per questo aveva già scritto il futuro assetto nel suo Ordinamento regionale del Tirolo, dove egli prevedeva l'abolizione della Chiesa cattolica e dei suoi riti, sostituiti da una fede, basata su un contatto diretto con Dio, attraverso l'interpretazione personale delle Sacre Scritture. G. inoltre immaginava utopisticamente l'eliminazione dei titoli nobiliari, la nazionalizzazione delle terre e delle miniere, l'abbattimento delle mura delle città, l'istituzione di scuole, ospedali, ricoveri per anziani etc.
Per superare le divergenze i capi della rivolta furono invitati alla dieta regionale di Innsbruck (Giugno 1525) dal principe ereditario Ferdinando d'Asburgo (n. 1503, imperatore 1558-1564). Vi si recò anche G., ma in Agosto fu imprigionato a tradimento: dopo due mesi egli riuscì ad evadere, recandosi in Svizzera (Canton Grigioni) dove, nella primavera 1526, continuò la lotta con 700 armati ed emanò il suo Ordinamento regionale.
Il Bauernführer (capo dei contadini), come venne chiamato G., si rivolse quindi al Doge di Venezia Andrea Gritti (1523-1538) per convincerlo a sostenere militarmente la rivolta in Tirolo, ma non riuscì nel suo intento. Il 15 Aprile 1532, mente era appunto nel territorio della Repubblica veneziana, a Padova, G. cadde in un'imboscata e fu ucciso da sicari, probabilmente su ordine di Ferdinando d'Asburgo.
Il movimento di G. era quindi finito, ma non la turbolenza religiosa del Tirolo, che, negli stessi anni, vide lo sviluppo della predicazione anabattista con Jakob Hutter.