Massoneria (dal XVIII secolo)

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Il simbolo massonico per eccellenza della squadra e del compasso

 

Definizione e principi della Massoneria

E' molto difficile definire che cos'è la Massoneria senza cadere in banalizzazioni o luoghi comuni. La definizione (un po' aulica) dello storico Carlo Francovich: "Figlia primogenita dell'intellettualismo settecentesco, nacque in Inghilterra sotto il contrastante auspicio del razionalismo, professato da Locke e da Newton, e di quell'anelito preromantico al mistero, che affonda le radici nella tradizione occultista e nello spiritualismo medioevale" è un'elegante maniera (un po' limitante) di circoscrivere il fenomeno M. nell'alveo delle tante correnti di pensiero tipiche del XVIII secolo.

Tuttavia la M., più che una corrente intellettuale-filosofica (o addirittura religiosa) è un metodo, che propone, durante la tornata (riunione rituale) nella loggia m., la libera discussione dei temi (simbolici-esoterici: mai argomenti politici o religiosi) all'ordine del giorno e una sintesi secondo quanto ritengono più giusto i fratelli (così si definiscono gli aderenti), che accettano di mettere in discussioni le proprie opinioni. Nessun punto di vista può essere considerato dogmatico e perfetto, tutto è discutibile e perfettibile, nell'eterna ricerca della verità: infatti, anche se la Verità assoluta non esiste, comunque, come diceva il famoso filosofo (e massone) Gotthold Ephraim Lessing (1729-1781): "L'uomo è un eterno ricercatore della verità".

In M. c'è una solida etica, basata sui capisaldi della tolleranza, solidarietà e libertà (di coscienza e in senso lato), mentre, secondo alcuni autori, non esiste una vera e propria filosofia m., sebbene sia stato ipotizzato un "orizzonte del metodo m.", comprendente:

  • Un principio epistemologico di tipo realista, in cui il mondo e l'uomo hanno un'esistenza indipendente su cui è possibile enunciare affermazioni ragionevoli,

  • Un principio antropologico di tipo ermetico, in cui l'uomo è al centro del suo mondo ed è consapevole del proprio ruolo nel mondo,

  • Un principio filosofico di tipo spiritualista: nell'uomo e nel mondo c'è qualcosa di più di quanto cade sotto il dominio dei sensi e delle scienze.

Origini remote della Massoneria

Nella M. moderna l'unica data certa, a cui tutti gli storici fanno riferimento, è quella del 24 giugno 1717, quando quattro logge m. (i cui nomi derivavano dalle taverne di Londra, dove essi abitualmente si riunivano: The Goose and the Gridiron Ale-house, The Apple Tree Tavern, The Rummer and Grapes Tavern, Crown Ale House), decisero di fondersi e di costituire la Gran Loggia d'Inghilterra, di cui il primo Gran Maestro fu Anthony Sayer (1672-1752).

Tuttavia, in questi ultimi tre secoli, fiumi d'inchiostro sono stati versati per andare a ricercare le origini più remote della M.: secondo una rilevazione del 1909, almeno 39 diverse teorie sono state formulate sulle origini della M. senza peraltro giungere ad un'unica ipotesi del tutto soddisfacente. Ciò probabilmente perché le ascendenze della M. sono talmente variegate e compenetrate tra loro in un sincretismo continuo che è difficile isolare un singolo fenomeno, movimento, corrente od organizzazione (più o meno remoto nel tempo) cui ci si possa far riferimento come l'antesignano della M.

Tradizionalmente la maggior parte degli storici tende a far risalire le origini della M. alle gilde medioevali inglesi e scozzesi dei Free-stone Masons (muratori, cioè, che erano in grado di lavorare le pietre "libere", quelle dotate della qualità di poter essere tagliate in qualsiasi direzione, senza scheggiarsi). Questi muratori si organizzarono in logge, o posti dove incontrarsi, a partire della metà del XIV secolo, durante il regno di Edoardo III d'Inghilterra (1327-1377) e ciò venne testimoniato dagli "Antichi Doveri" di queste gilde, ribaditi in due documenti, il Manoscritto Regius del 1390 ed il Manoscritto Cooke del 1410.

A queste logge operative erano inoltre associate, o meglio "accettate", persone, che, pur non essendo strettamente operative, erano, in ogni caso, legate all'ambiente muratorio, per vari motivi, come contabili, rappresentanti dei committenti dei lavori, sceriffi o autorità locali. Durante la prima metà del 1600, soprattutto nelle logge scozzesi, si assistette invece ad un altro fenomeno, cioè venivano accettate nelle logge m. persone che non avevano nulla a che fare con l'arte muratoria (erano, si diceva, non operativi), come intellettuali o nobili [i cosiddetti Gentleman Masons (Massoni gentiluomini)]. Il fenomeno incominciò a crescere fino a diventare prevalente, se non esclusivo, in molte logge nel XVIII secolo, sebbene le ragioni non sono mai state totalmente chiarite. L'impostazione di queste logge ad orientamento "speculativo" (quindi non operativo), cioè con argomenti a sfondo filosofico ed esoterico, fu comunque un processo lento, che impiegò buona parte del XVIII secolo.

Accenniamo inoltre qui ad alcune delle altre ipotesi di una linea di continuità con antiche fonti (senza avere la pretesa di esaurire la vastissima materia!):

  • Dagli antichi riti religiosi o misteri pagani (per esempio, eleusini) oppure dai riti delle antiche tribù del Megalitico costruttrici di osservatori astronomici, come Stonehenge, o da altre ascendenze religiose vetero-testamentarie, come Mosè, Noè o addirittura Adamo (sic!).

  • Dai grandi costruttori del passato, come gli antichi egizi costruttori delle piramidi, i Collegia fabrorum dell'Impero romano, i Maestri Comacini dell'Alto Medioevo o, facendo un passo più indietro nel tempo e nella leggenda, i costruttori del Tempio di Re Salomone, su cui effettivamente i m. basano alcune parti del proprio rituale, soprattutto quella legata all'uccisione dell'architetto Hiram Abiff.

  • Dai Templari. La teoria alternativa più accreditata e affascinante narra di una linea di continuità tra la M. e i Poveri cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone o più semplicemente Templari, stroncati nel 1307 a causa di una violenta repressione da parte del re di Francia Filippo IV, detto il Bello (1285-1314). Diversi autori affermano che alcuni Templari, sfuggiti alla cattura, avrebbero aiutato il re Robert I Bruce di Scozia (1306-1329) a sconfiggere gli inglesi nella battaglia di Bannockburn del 1314 e che, successivamente, per sfuggire all'Inquisizione, gli stessi avrebbero deciso di darsi una struttura di società segreta, la quale sarebbe stata progenitrice (addirittura senza soluzione di continuità!) della stessa M. Questa teoria fu rinforzata dagli approfonditi studi compiuti sul misterioso tempio commemorativo, denominato Cappella Rosslyn (vicino ad Edimburgo), fatto costruire nel 1446 dal nobile scozzese Sir William Sinclair, 1° Lord Sinclair (m. 1480) in onore del suo antenato, il templare Guglielmo di Saint Clair. Se questa teoria fosse vera, la primogenitura della M. sarebbe strappata dalle mani degli inglesi per finire in quelle degli scozzesi, che a supporto di ciò citano l'appartenenza alla M. speculativa, fin dal 1599, del re Giacomo VI di Scozia (1567-1603), il quale, diventato poi Giacomo I d'Inghilterra (1603-1625), provvide (secondo alcuni autori) a favorire la diffusione della M. anche in Inghilterra.

  • Dai Rosacrociani. Più che una diretta derivazione dal Rosacrocianesimo, è forse più corretto affermare che alcuni concetti (cabala, ermetismo, alchimia) della Rosa+Croce furono inglobati nella nascente M. speculativa. Tradizionalmente si considera l'elemento di passaggio tra queste due scuole di pensiero il grande alchimista, antiquario e astrologo Elias Ashmole (1617-1692), pubblico difensore della Rosa+Croce nel 1650 e m. dal 1646. In seguito l'influenza dei Rosa+Croce fu rilevante sulla M. degli anni 1720-1730 e divenne parte degli alti gradi m. del rito scozzese antico e accettato: il 18° grado di questo rito si denomina, per l'appunto, Principe di Rosa Croce.

  • La teoria dell'origine ex nihilo. Secondo lo studioso John Hamill (ma anche secondo altri) la M. si è generata spontaneamente verso la fine del XVII secolo dalle riunioni conviviali di alcuni gruppi merceologici inglesi, i quali si autotassavano, ponendo un obolo in una cassetta (box), da cui i soci più bisognosi potevano attingere. Per questo motivo detti gruppi erano denominati Box Clubs. Tuttavia, non è ancora chiaro come queste riunioni sociali, anche se con qualche pretesa di solidarietà, siano potute diventare un'elaborata organizzazione esoterica con complessi rituali.

L'inizio storico della Massoneria (XVIII secolo)

Ad ogni buon conto, come detto nel paragrafo precedente, la M. ufficiale iniziò nel 1717 con la creazione della Gran Loggia d'Inghilterra. E' interessante notare che alcuni autori hanno ipotizzato che questa Gran Loggia fosse il risultato di una presa di distanza dei m. londinesi dalle proprie radici scozzesi, dato il particolare momento politico che si era venuto a creare in Gran Bretagna in quel periodo. Infatti, solo due anni prima la Scozia era stata sconvolta da una rivolta giacobita, tesa cioè riportare sul trono i discendenti Stuart di Giacomo VII di Scozia e II d'Inghilterra (re: 1686-1688, m. 1701), cacciato nel 1688 durante la "gloriosa rivoluzione": cioè il cosiddetto "vecchio pretendente" Giacomo III (1688-1766), figlio del precedente e, in seguito, il figlio di quest'ultimo Carlo Edoardo Stuart (1720-1788), il "giovane pretendente" o, com'era più conosciuto in Scozia, "Bonnie Prince Charles".

Questo movimento politico giacobita durò fino al 1760, in pratica durante i regni dei due primi re d'Inghilterra della dinastia Hannover: Giorgio I (1714-1727) e Giorgio II (1727-1760), quindi niente di strano che la neonata Gran Loggia d'Inghilterra volesse strategicamente allearsi con gli Hannover, per non essere tacciata di cospirazione giacobita, e che la M., fin da queste origini, stabilisse per statuto che nelle tornate non si potesse parlare né di religione (gli Stuart erano cattolici) né di politica.

Poco dopo la sua fondazione, la Gran Loggia d'Inghilterra diede mandato al pastore presbiteriano James Anderson (ca. 1680-1739) di redigere la nuova Costituzione, con la supervisione del Gran Maestro del momento, il pastore anglicano d'origine francese Jean Théophile Desaguliers (1683-1744).

Le Costituzioni di Anderson comprendevano quattro parti:

  • La storia (sarebbe forse meglio dire leggenda) della M.

  • I sei "doveri" di ogni m., di cui i più significativi sono i primi due:

    • Il m. non deve essere "un ateo stupido né un libertino irreligioso" e dovrà seguire solo quella religione "sulla quale tutti gli uomini sono d'accordo, lasciando ad essi ogni libertà per le loro particolari opinioni".
    • Il m. "è subordinato ai poteri civili, ovunque egli risieda o lavori e non deve mai essere coinvolto in complotti o cospirazioni contro la pace e il buon andamento della Nazione".
  • Un regolamento per le logge.

  • Una serie di canti per i tre gradi m. d'apprendista, compagno e maestro.

Le Costituzioni sono ancora considerate un riferimento nel mondo m. odierno, anche se l'opposizione alla loro applicazione portò, quasi immediatamente, al divorzio tra il gruppo dei cosiddetti Antients (antichi) più orientati all'esoterismo ed i Moderns (moderni) più illuministi razionalisti: la diatriba si ricompose solo nel 1813.

Rapidamente la M. si propagò agli altri paesi: Belgio nel 1721, Francia e Irlanda nel 1725, Spagna nel 1728, Italia (Firenze) nel 1730, Stati Uniti nel 1731, Germania nel 1733, Olanda nel 1734, Svezia nel 1735, Svizzera nel 1736. Va detto che in Francia la M. "imprestò" il proprio motto Libertà, Uguaglianza, Fraternità, alla Rivoluzione Francese, nei confronti della quale l'influenza della M. è stata spesso sovrastimata: perfino lo stesso Gran Maestro dell'epoca, il Duca d'Orleans, detto Philippe Egalité, (1747-1793) fu impietosamente ghigliottinato durante il periodo del Terrore.

Le scomuniche della Chiesa Cattolica

Tuttavia, ben presto la Chiesa Cattolica si accorse della popolarità e della presenza sempre più incisiva della M. nei paesi a maggioranza cattolica e intervenne con il pugno di ferro! Dei principi m. la Chiesa Cattolica, infatti, ha sempre condannato, oltre alla negazione del soprannaturale, i concetti (presunti o effettivi) di naturalismo, deismo, razionalismo, scetticismo, indifferentismo e relativismo, oltre all'anticlericalismo caratteristico soprattutto della M. dei paesi latini del `700-`800.

Il primo passo di una lunga serie d'interventi censori (ben 586!) della Chiesa nei confronti della M. fu compiuto dal papa Clemente XII (1730-1740), che il 4 maggio 1738 emise la bolla di scomunica In Eminenti Apostolatus Specula, alla quale seguirono:

  • Bolla Providas Romanorum Pontificum del 1751 di Benedetto XIV (1740-1758)

  • Enciclica Ecclesiam a Jesu Christo del 1821 di Pio VII (1800-1823)

  • Enciclica Quo Graviora del 1825 di Leone XII (1823-1829)

  • Enciclica Traditi humilitati del 1829 di Pio VIII (1829-1830)

  • Enciclica Qui pluribus del 1846 di Pio IX (1846-1878)

  • Enciclica Humanum Genus del 1884 di Leone XIII (1878-1903)

  • Canone 2335 del Codice di Diritto Canonico, voluta da Benedetto XV (1914-1922) nel 1917, che ripeteva la scomunica per coloro che avessero aderito alle "sette massoniche".

  • Enciclica Ecclesiam Suam del 1964 di Paolo VI (1963-1978)

La lunga serie di strali e scomuniche della Chiesa Cattolica contro la M. si stemperò solo nel 1974, quando il cardinale Franjo Seper, Prefetto della Sacra Congregazione per la dottrina della Fede, precisò in una dichiarazione che, pur mantenendosi il divieto ai religiosi di iscrizione alla M. [divieto che peraltro non si è mai applicato ai massimi rappresentanti cristiani non cattolici: sia il primate della Chiesa Anglicana Geoffrey Francis Fisher (1887-1972) che il patriarca di Costantinopoli Atenagora (1886-1972) erano, infatti, m.], si potevano considerare scomunicati solo quei cattolici iscritti ad associazioni "che veramente cospirano contro la Chiesa", quindi senz'altro non più la M. del XX secolo. Nove anni dopo, nel 1983, due segnali abbastanza contrastanti provenienti dalla Chiesa Cattolica riaprirono il dibattito:

  • Da una parte, la stessa Congregazione per la dottrina della Fede (con a capo il cardinale Joseph Ratzinger, l'attuale Papa Benedetto XVI) emanò un documento, dove fu ribadito l'atteggiamento negativo della Chiesa verso la M., suscitando un'accesa polemica nell'ambito cattolico caratterizzata da autorevoli voci dissenzienti (come il gesuita Josè Ferrer Benimeli) nei confronti di un'ostinata chiusura verso i m. [pur credenti (almeno la M. d'ispirazione anglosassone) in Dio e nell'immortalità dell'anima], quando la stessa Chiesa Cattolica stava dimostrando disponibilità al dialogo perfino con gli atei.

  • Dall'altra, tuttavia, va anche riportato che il nuovo Codice di Diritto Canonico, promulgato da Papa Giovanni Paolo II (1978-2005), non contempla più l'iniziazione alla M. come causa di scomunica.

La Massoneria oggi, le sue obbedienze e i suoi riti

Oggigiorno la M. è divisa in obbedienze, in altre parole organizzazioni nazionali di logge, che spesso fanno riferimento ad una Loggia Madre originaria o a delle associazioni internazionali.

La maggioranza dei m. (soprattutto anglosassoni), a livello mondiale, riconoscono la primogenitura a quella Gran Loggia d'Inghilterra sopra descritta, che stabilisce delle regole piuttosto precise per riconoscere, a sua volta, come "regolare" l'obbedienza in questione. I punti più dibattuti (e spesso contestati dalle altre organizzazioni) sono il suddetto riconoscimento di regolarità, l'esclusione delle donne, l'uso della Bibbia come "libro della legge sacra", la proibizione di discutere di temi politici e l'assoluta credenza in Dio (Grande Architetto dell'Universo).

Sull'altro fronte, un gruppo di m. liberali e adogmatici (soprattutto francesi, belgi, italiani e tedeschi) aderisce dal 1971 al Centre de Liaison et d'Information des Puissances maçonniques signataires de l'Appel de Strasbourg, o CLIPSAS (Centro di collegamento e d'informazione delle potenze massoniche firmatarie dell'Appello di Strasburgo) e accetta gli atei e gli agnostici, talvolta anche le donne, e s'impegna in azioni politiche per i diritti dell'uomo e della democrazia.

Infine non schierati, né dall'una né dall'altra parte, vi sono poi le organizzazioni m. di frangia (più interessate a simbologie occultistiche) e quelle denominate "irregolari" (come le obbedienze femminili o miste).

Tutte queste obbedienze utilizzano vari riti (insegnamenti iniziatici, basati su cerimonie/rituali e su sistemi, più o meno complessi, di gradi): delle varie centinaia di riti a livello mondiale i più popolari sono senz'altro il Rito di York (il più utilizzato a livello americano) ed il Rito Scozzese Antico e Accettato (il più uniformemente diffuso nel mondo).

Un dibattito ancora aperto è invece quello che studia i legami tra la M. e i cosiddetti Club service quali Rotary, Lions, Kiwanis: difatti questi club, seppur spesso fondati da m. e tuttora caratterizzati da molti soci con la doppia appartenenza (cioè anche alla M.), perseguono principalmente scopi di solidarietà ed assistenza senza alcun intendimento iniziatico o di miglioramento interiore, elemento questo invece principale della M. Del resto questi non sono gli unici esempi dell'impegno sociale e politico di iscritti alla M.: basti pensare alla Croce Rossa Internazionale, fondata dal m. Jean Henri Dunant (1828-1910).

Famosi aderenti alla Massoneria

Dalla fondazione della M. hanno aderito ai suoi principi universali decine e decine di famosissimi personaggi. Solo per fare alcuni limitati esempi, vi sono politici e regnanti come George Washington (oltre a ben 12 altri presidenti degli USA), George Jacques Danton, Federico II di Prussia, Napoleone, Michail Bakunin, Mustafa Kemal Atatürk, Winston Churchill, Salvador Allende; letterati e filosofi come Francois Marie Arouet de Voltaire, Johann Wolfgang Goethe, Gotthold Ephraim Lessing, Carlo Goldoni, Jonathan Swift, Frederich Schiller, Giosuè Carducci, Giovanni Pascoli, Rudyard Kipling, Oscar Wilde, Arthur Conan Doyle, Robert Burns; musicisti come Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Joseph Haydn, Ludwig van Beethoven, Jan Sibelius; scienziati come Benjamin Franklin, Charles Darwin, Albert Einstein, Enrico Fermi; patrioti come Giuseppe Mazzini, Giuseppe Garibaldi, Silvio Pellico, Nino Bixio, Simon Bolivar; attori (per limitarci agli italiani) come Carlo Dapporto, Paolo Stoppa, Gino Cervi, Totò.

La Massoneria in Italia

In Italia la M. è sempre stata contrassegnata da un duro confronto con la Chiesa Cattolica: pochi anni dopo la fondazione della prima loggia in Italia (a Firenze nel 1730), fu arrestato, proprio a Firenze nel 1739, il dottore in legge e m. Tommaso Crudeli (1703-1745), che, dopo due anni di carcere duro (nonostante soffrisse di una grave forma d'asma) e continui interrogatori, fu infine rilasciato, ma, minato irrimediabilmente nella salute, morì nel 1745. Più noto è senz'altro il caso del famoso avventuriero Giuseppe Balsamo, alias Alessandro Conte di Cagliostro (1743-1795), catturato a Roma, torturato e condannato, tra le altre imputazioni, proprio per affiliazione alla M. Languirà fino alla morte nella fortezza pontificia di San Leo (in provincia di Pesaro) per gli ultimi quattro anni della sua vita.

Nonostante l'opposizione del mondo cattolico, la M. si consolidò in Italia, soprattutto nel XIX secolo, quando famosi patrioti m. del Risorgimento, come Garibaldi e Mazzini, contribuirono in maniera decisiva alla nascita della nazione italiana. In seguito, l'età d'oro per la M. in Italia fu il periodo umbertino (1878-1900), contrassegnato da una forte presenza m. nella politica italiana e in iniziative, dense di significato simbolico, come l'inaugurazione del monumento a Giordano Bruno, il 9 giugno 1899, nonostante fortissime resistenze cattoliche, in Campo dei Fiori a Roma. Il periodo felice per la M. finì con la salita al potere del Fascismo nel 1922, i Patti Lateranensi del 1929, e la messa fuori legge della M. il 26 novembre 1925. Oltretutto, nel 1908, un insanabile contrasto interno alla M. italiana sull'atteggiamento anti-clericale del Grande Oriente d'Italia (vedi sotto) aveva portato alla scissione di una consistente porzione, guidata dal pastore metodista Saverio Fera (1850-1915).

Dopo la ricostituzione della M. italiana, nel dopoguerra, non hanno certo contribuito positivamente all'immagine dei liberi muratori italiani il noto scandalo P2 nel 1981, che travolse soprattutto il GOI, e l'inchiesta del giudice Agostino Cordova del 1992, che ebbe il principale effetto di accelerare la scissione tra GOI e GLRI.

I principali gruppi m. italiani sono:

  • Il filone principale "anglofilo", rappresentato dal Grande Oriente d'Italia (GOI, attuale Gran Maestro: Gustavo Raffi) (sito: http://www.grandeoriente.it), riconosciuto come "regolare" dalla Gran Loggia d'Inghilterra fino al 1993. In quell'anno, in seguito ad un'ulteriore scissione interna, provocata dall'allora Grande Maestro Giuliano Di Bernardo, si formò una Gran Loggia Regolare d'Italia (GLRI, attuale Gran Maestro: Fabio Venzi) (sito: http://www.glri.org), fondata dallo stesso Di Bernardo e riconosciuta, in via sperimentale, dalla Gran Loggia d'Inghilterra, ma non dalle varie Gran Logge americane, che continuano a riconoscere il GOI.

  • Gli eredi della scissione di Fera rappresentati dal secondo (per consistenza) gruppo m. italiano, la Gran Loggia d'Italia degli Antichi e Liberi Accettati Muratori - Palazzo Vitelleschi (GLDI, attuale Gran Maestro: Luigi Pruneti) (sito: http://www.granloggia.it), riconosciuta a Washington nel 1912 dalla Conferenza Internazionale dei Supremi Consigli di Rito Scozzese. Essa aderisce al CLIPSAS e accetta donne nelle proprie logge.

  • Una serie di obbedienze o femminili [come la Gran Loggia Massonica Femminile d'Italia (attuale Gran Maestra: Paola Foggi), sito: http://www.granloggiafemminile.it/] o miste [come il Droit Humain (Diritto umano), sito: http://www.droit-humain.org/italia/].  

  • Infine, una galassia di sigle minori, spesso con nomi simili o addirittura uguali, di difficile classificazione e valutazione.