Edwards, Jonathan (1703-1758) ed il Primo Grande Risveglio (The First Great Awakening)

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Ritratto di Jonathan Edwards

 

La vita

Il predicatore e teologo americano Jonathan Edwards nacque il 5 ottobre 1703 a East Windsor, nel Connecticut, quinto degli undici figli del Reverendo puritano congregazionalista Timothy Edwards (1669-1758) e della moglie Esther Stoddard. Nel 1716, a neanche 13 anni, E. fu ammesso al college universitario di Yale, dove fino al 1722 studiò teologia e filosofia, approfondendo le sue conoscenze nella filosofia di Isaac Newton (1642-1727) e John Locke (1632-1704) e nella teologia calvinista e puritana, ma anche nelle dottrine, poi fieramente combattute, dell'arminianesimo, socinianesimo, deismo ed arianesimo.

Dopo un breve periodo speso ad aiutare alcune congregazioni a New York e a Bolton, nel Connecticut, E. ritornò a Yale nel 1724, dove si laureò, divenne in seguito tutor e addirittura fece le funzioni del capo del collegio, posizione vacante all'epoca.

Nel 1726 E. venne affiancato al nonno materno Solomon Stoddard (1643- ca. 1729) come suo aiutante e possibile successore nella chiesa congregazionalista di Northampton, nel Massachusetts. Stoddard fu un predicatore noto per aver voluto permettere di accostarsi alla Cena del Signore a coloro che avessero condotto una vita onesta, anche se non appartenenti alla comunità religiosa, in netto contrasto con i gruppi protestanti del New England, che intendevano la chiesa come comunità dei santi eletti, nettamente distinta dalla vita profana. Fu attaccato con l'accusa di spingere la sua comunità verso il presbiterianesimo dal predicatore Increase Mather, tristemente noto, insieme a suo figlio Cotton, per l'episodio d'intolleranza e fanatismo religioso che portò alla caccia alle streghe a Salem.

A Northampton E. sposò nel 1727 Sarah Pierpont, da cui ebbe undici figli, e, alla morte del nonno, gli subentrò come pastore della chiesa.

Il primo Grande Risveglio (The First Great Awakening)

Nel periodo 1734-1735 E. fu protagonista di una serie di revival religiosi nelle colonie americane, nota con il nome di Great Awakening (Grande risveglio) e caratterizzata da potenti sermoni, nei quali egli predicava il ritorno alle radici strettamente calviniste dei primi coloni americani e tuonava dal pulpito, risvegliando nei fedeli il timore di Dio: infatti, uno dei suoi più famosi sermoni s'intitolava "Peccatori nelle mani di Dio".

Il successo del revival religioso nella comunità di Northampton portò alla conversione di più di 300 nuovi fedeli [il tutto fu descritto nel suo libro A Faithful Narrative of the Surprising Work of God in the Conversion of Many Hundred Souls in Northampton (Una descrizione fedele della sorprendente opera di Dio nella conversione di centinaia di anime in Northampton), pubblicato nel 1738], ma anche a pesanti critiche, ai quali E. rispose nel 1746 con un'appassionata difesa dei revival religiosi, il suo libro A Treatise concerning Religious Affections (Un trattato concernente le passioni religiose).

Gli ultimi anni

Purtroppo la sua eccessiva severità nei confronti del metodo, voluto dal nonno, d'apertura ai non aderenti alla comunità religiosa sfociò in un'accettazione molto selettiva di chi poteva accostarsi alla Cena del Signore, con l'intento di respingere ipocriti e falsi fedeli, ma con il risultato finale di alienarsi le simpatie della sua stessa comunità, che decise di licenziarlo nel 1750.

E. decise allora di trasferirsi nella missione di Stockbridge, sul confine occidentale del Massachusetts, dove dal 1751 al 1757 fu pastore di una piccola congregazione, che comprendeva anche una missione per gli indiani Mohicani della zona. Qui nel 1754 scrisse la sua opera principale Freedom of Will (Libero arbitrio), oltre ad altri saggi come Original Sin (Il peccato originale), End of Creation [La fine (o il fine) della creazione] e True Virtue (La vera virtù).

Nel 1757 E. accettò l'incarico di presidente del Collegio del New Jersey (oggi la famosa Università di Princeton), ma, poco dopo il suo arrivò, morì, il 22 marzo 1758, a causa di complicazioni insorte per una vaccinazione contro il vaiolo.

Il pensiero teologico

Con una capacità dialettica e una raffinata retorica diventate leggendarie, E. enfatizzò i seguenti punti nelle sue prediche e scritti:

  • La propensione dell'Uomo verso il peccato, tipico di un calvinismo estremo, giustificava la decisione di Dio nel condannare i peccatori all'inferno. Il libero arbitrio non è una facoltà autonoma dell'Uomo, ma è parte del carattere, in ogni caso peccaminoso, dell'Uomo.

  • Quindi diventa fondamentale la sovranità di Dio nella redenzione dell'Uomo: infatti, quest'ultimo - peccatore per natura - non potrebbe mai scegliere di glorificare Dio salvo che Dio stesso abbia impiantato in lui, durante una "nuova nascita", un "nuovo senso del cuore", il sentimento in altre parole d'amare e servire Dio.

  • La depravazione dell'umanità: tutti hanno insito la propensione verso il peccato, ereditato da Adamo, e non ne possono uscire senza la grazia di Dio.

  • La Chiesa, sposa di Cristo, doveva essere quindi composta da coloro che erano stati rigenerati dalla Grazia di Dio. E, mentre Egli era l'unico giudice di tutti, la Chiesa aveva l'obbligo di mantenere il più possibile la sua purezza, negando quindi la Cena del Signore a chi non avesse fatto professione di fede e non fosse stato rigenerato. Com'è stato detto, questa posizione costò il posto di pastore ad E.