Arminio (Arminius o Hermanzoon o Harmansz o Harmensen), Jacob (o Jacobus) (1569-1609) e Arminianismo

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Jacob Arminio

 

La vita

Jacob Hermanzoon (nome umanistico Jacobus Arminius, meglio conosciuto come Arminio) nacque il 10 ottobre 1560 a Oudewater, in Olanda meridionale, da un arrotino, di nome Herman.

Erano tempi bui per i Paesi Bassi, percorsi dalle truppe spagnole del tristemente noto Fernando Alvarez de Toledo (ca.1507-1582), duca d'Alba, inviato dal re di Spagna, Filippo II (1556-1598) per reprimere il tentativo d'indipendenza dell'Olanda. Anche la famiglia di A. venne tragicamente colpita dagli avvenimenti dell'epoca: A., rimasto orfano di padre nell'anno della sua stessa nascita, fu adottato da Theodorus Aemilius, un ex prete cattolico, diventato protestante, che lo mandò a studiare ad Utrecht. Nel 1575, all'età di 15 anni, egli fu notato dal suo concittadino, il matematico Rudolf Snellius (1546-1613), docente all'università di Marburg (in Germania), che lo portò con sé per proseguire i suoi studi, ma, appena giunto a Marburg, fu informato dell'assedio spagnolo di Oudewater: A. rientrò in tutta fretta, per solo per apprendere la terribile notizia che, dopo l'espugnazione della sua città natale, i soldati spagnoli avevano massacrarono tutta la sua famiglia (madre, fratello e sorella).

Completamente solo al mondo, A. trovò, per sua fortuna, degli amici generosi, che gli pagarono gli studi di teologia all'università di Leida. Rivelatosi un brillante studente, nel 1582 A. proseguì i suoi studi, pagati dalla gilda dei mercanti di Amsterdam, a Ginevra sotto la guida del successore di Calvino, Theodore de Béze.

Nel 1586 A.fece un lungo viaggio in Italia, assistendo alle lezioni a Padova del filosofo umanista Jacopo Zabarella (1533-1589), ma poco dopo si sparse in Olanda la voce che egli fosse caduto sotto l'influenza dei gesuiti, (San) Roberto Bellarmino (1542-1621), ex-professore di teologia a Lovanio (tra il 1570 ed il 1576), e Francisco De Suarez (1548-1617). Fu quindi urgentemente richiamato indietro ad Amsterdam, dove dovette fare una dichiarazione di ortodossia calvinista e, fugati i dubbi sulla sua fede, venne nominato nel 1588 pastore di una comunità calvinista.

Nel 1589 egli fu direttamente chiamato in causa sia dal professore di Franeker (nella Frisia occidentale) Martin Lydius per confutare due teologi infralapsariani di Delft, che dal tribunale ecclesiastico di Amsterdam per dibattere contro uno studioso laico, Dirk Koornhert, che aveva scritto contro il supralapsarianismo e contro la dottrina della predestinazione, chiedendo perfino la revisione della Confessio Belgica, elaborata nel 1561 da Guy de Bray.

A., approfondendo l'argomento, ebbe dei primi dubbi sulla incondizionata predestinazione di Calvino, e decise di rifiutarlo, sviluppando un concetto di libero arbitrio, del tutto estraneo al calvinismo.

Questa presa di posizione gli suscitò per anni critiche e pesanti attacchi dall'establishment calvinista, che si acuirono quando nel 1602 A. successe a Franz Junius (1545-1602), professore di teologia a Leida, nella cui università A. fu fatto sistematicamente oggetto degli strali del teologo supralapsariano Franz Gomar (Gomarius).

Tra il 1608 ed il 1609 egli pubblicò tre difese scritte delle sue dottrine, ma nell'ottobre 1609, morì di consunzione a soli 49 anni.

Teologia dell'arminianismo

Nettamente diversa, quindi, dalle altre dottrine calviniste, l'arminianismo credeva che Dio avesse dato all'uomo la libera scelta di accettarLo o di rifiutarLo. Quindi dopo la caduta dell'uomo, Dio aveva provveduto per la salvezza di tutti, ma solo chi credeva avrebbe potuto salvarsi, attraverso i meriti dell'azione di Cristo e per mezzo della Grazia dello Spirito Santo.

Infatti A. era convinto che:

  • Sebbene Cristo fosse morto per tutti, solo i credenti potevano ottenere la remissione dei peccati,

  • E in ogni caso era necessaria la mediazione della Grazia dello Spirito Santo, senza la quale non era possibile per l'uomo capire, volere e compiere il bene.

Quindi tutte le buone azioni dell'uomo dovevano essere riferite alla Grazia, che però non era irresistibile: era infatti sempre possibile per il credente perderla.

L'a. introduceva quindi un concetto di libero arbitrio sebbene condizionato: il teologo luterano del XX secolo Otto Heick infatti la definì con l'ossimoro condizionalismo assoluto.

La reazione calvinista non si fece attendere e al concilio di Dort (Dordrecht) del 1618-19 furono elaborati, contro l'a., i seguenti cinque punti del calvinismo, denominati Canone di Dort (tra parentesi, in italico, il pensiero degli arminiani):

  • Depravazione totale: l'uomo caduto in peccato non era assolutamente in grado di salvarsi. (La natura umana permetteva all'uomo di credere o rigettare Cristo, quindi egli non poteva essere totalmente depravato)

  • Elezione non condizionata: la volontà di Dio di salvare gli eletti non poteva essere condizionata assolutamente dall'uomo. (L'elezione era condizionata dalla conoscenza di Dio e dal libero arbitrio dell'uomo)

  • Espiazione limitata: l'espiazione attraverso la morte di Cristo era sì sufficiente a salvare tutti gli uomini, ma efficace solo per gli eletti. (L'espiazione era per tutti gli uomini, senza specifiche categorie di eletti).

  • Grazia irresistibile: gli eletti non potevano resistere al dono della grazia, dato dallo Spirito Santo. (L'uomo poteva resistere alla Grazia di Dio, rifiutando di farsi salvare)

  • Perseveranza dei santi: coloro che sono stati rigenerati e giustificati persevereranno nella fede. (Mediante certi comportamenti, perfino il credente rigenerato e giustificato può essere dannato).

I successori di A.

Non avendo A. formalizzato la sua dottrina, sarebbe toccato ai suoi successori Simon Bischop (nome umanistico: Episcopius) (1583-1643) e Jan Uytenbogaert (1577-1644), sviluppare e sistemare le idee, che furono presentate con forte spirito polemico agli Stati Generali olandesi nel 1610: per questo la corrente degli arminiani fu detta dei rimostranti.

Al concilio di Dort (novembre 1618- maggio 1619), pur supportato autorevolmente dall'Avvocato Generale dello Stato Jan (o Johan) Van Oldenbarnevelt, che avrebbe pagato questa presa di posizione con la propria testa (fu infatti decapitato il 14 maggio 1619) e dal teologo Ugo Grozio, l'arminianismo fu condannato senza appello e i rimostranti furono perseguitati durante il governo dello statolder Maurits (Maurizio) d'Orange-Nassau (1584-1625): circa 200 predicatori furono espulsi dalla Chiesa Riformata e 80 dovettero andare in esilio. La situazione perdurò fino al 1632, anno dal quale i seguaci di A. furono finalmente lasciati in pace, tuttavia solamente nel 1795 i rimostranti furono riconosciuti come chiesa indipendente in Olanda.

La Chiesa arminiana dei Rimostranti oggi

Oggigiorno sono 21.500 gli aderenti alla chiesa arminiana, denominata The Remonstrant Brotherhood (la Fratellanza dei Rimostranti) e aderente dal 1948 al Consiglio mondiale delle Chiese. Il web site http://www.remonstranten.org è in lingua olandese ma l'introduzione e alcune pagine sono anche in inglese.

Le dottrine di A. ebbero un effetto duraturo sul pensiero calvinista e inoltre, esportate in Inghilterra, influenzarono diverse correnti religiose protestanti, tra cui i pietisti, alcuni battisti, i pentecostali, le chiese di santità, il movimento di Oxford.

Ma i concetti arminiani di responsabilità morale dell'uomo e del potere santificante dello Spirito Santo furono soprattutto decisivi nello sviluppo di una delle dottrine più popolari nel "grande risveglio" protestante del XVIII secolo: il metodismo di John Wesley.