Nel 1418, alcuni profughi francesi perseguitati per le loro idee religiose, provenienti dalla zona di Lilla e Tournai, cioè dalla Piccardia, e per questo denominati piccardi (secondo alcuni fantasiosi autori una corruzione del termine begardi) raggiunsero la Boemia hussita. Essi predicavano le dottrine dei Fratelli del Libero Spirito, e della Libera Intelligenza, due movimenti diffusi, dal XII secolo, nella Francia settentrionale, in Germania, nei Paesi Bassi e in Italia, e che professavano l'indipendenza dall'autorità ecclesiastica e la possibilità di vivere secondo una vita apostolica, poiché i propri adepti erano convinti di essere pervasi dallo Spirito Santo. Questo stato di divinità coincideva con la totale scomparsa dei tormenti della coscienza: essi quindi ritenevano di essere talmente perfetti da poter commettere qualsiasi atto senza correre il rischio di peccare, secondo il detto di San Paolo: Tutto è puro per i puri (Lettera a Tito 1,15).
Alcuni autori cattolici riportarono che i piccardi in Boemia si lasciavano andare ad atti contro la morale, come atti sessuali extra matrimoniali, avevano l'abitudine di girare nudi come Adamo ed Eva nell'Eden, e mettevano in comune tutte le cose, comprese le donne. Per questo furono soprannominati Adamiti, da non confondersi con una omonima setta del II secolo. A capo di questo gruppo si mise un predicatore hussita, Martin Huska, soprannominato Loquis, precedentemente aderente all'ala estremista dei taboriti. Egli fissò il quartiere generale della setta su un'isola sul fiume Nezàrka e diede alla dottrina del gruppo un'interpretazione pessimistica ed apocalittica della società, come quella degli Zeloti (la setta apocalittica giudaica, risalente ai tempi di Gesù e opposta ai Romani e che annoverò tra i suoi aderenti anche l'apostolo Simone).
H. inoltre negava la transustanziazione (la presenza del Corpo di Cristo nell'Eucaristia) e incoraggiava atroci profanazioni. Per questo egli venne arrestato, torturato e bruciato sul rogo dentro un barile. Anche la sua setta non durò molto a lungo: il comportamento dei suoi seguaci disgustò gli hussiti, che nell'Ottobre 1421, al comando di Jan Zizka, circondarono gli Adamiti nel loro accampamento e li massacrarono tutti.