Prospero Provana, nobile piemontese nato a Collegno e parente di Celio Secondo Curione, già dagli anni '50 del XVI secolo, si trasferì in Polonia con il fratello Troiano (m 1568), per sfuggire alle persecuzioni contro i riformisti. In Polonia, i due fratelli Provana fecero fortuna, soprattutto Prospero, che, dotato di un formidabile fiuto per gli affari, divenne ricco ed influente, sposò una nobildonna locale e nel 1558 fondò la prima linea postale polacca tra Cracovia e Venezia.
Conobbe e frequentò diversi personaggi dell'antitrinitarismo italiano esiliati in Polonia, fra cui Giorgio Biandrata, che gli donò i propri libri nel 1562, Giovanni Bernardino Bonifacio, Andrea Dudith-Sbardellati, Michele Bruto e Fausto Sozzini, il quale frequentò regolarmente casa sua.
A Cracovia partecipò alle attività dell'Ecclesia Minor polacca, allineandosi ad un antitrinitarismo non-adorante, ma soprattutto fu interessato ad una serie di lucrose attività economiche. Infatti nel 1577 gli furono date in gestione le saline di Wieliczka, vicine a Cracovia, di cui triplicò la rendita in poco tempo. La cosa fece ovviamente molto piacere al re Stefano Bathory (1575-1586), che nel 1579 gli affidò il monopolio dell'esportazione del sale a Bydgoszcz. P. compì svariati viaggi in Transilvania e, in occasione di uno di questi, scampò miracolosamente ad un attentato alla sua vita.
Nel 1581, in seguito alla cattura di Giacomo Paleologo, l'ambiente cattolico polacco aumentò la pressione per convincere diversi riformati, tra cui Simone Simoni, Michele Bruto e lo stesso P. ad abiurare. Quest'ultimo lo fece solo nel Giugno 1584, ormai vecchio e malato, ma soprattutto deluso per l'intolleranza religiosa che trionfava anche nel mondo riformista. Morì tre mesi più tardi, nel Settembre 1584.