Channing, William Ellery (1780-1842)

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William Ellery Channing

(dal sito www.uua.org)

La vita

Il teologo unitariano e filantropo americano William Ellery Channing nacque il 7 aprile 1780 a Newport, nello stato del Rhode Island, terzogenito dei nove figli del procuratore generale William Channing (1751-1793) e della moglie Lucy Ellery (1752-1834), figlia del giudice della Suprema Corte di Rhode Island William Ellery (1727-1820), uno dei 56 firmatari della Dichiarazione d'Indipendenza Americana.

C. crebbe in un ambiente fortemente calvinista, sia per l'orientamento religioso dei genitori, ferventi congregazionalisti, sia per la frequentazione di casa Channing da parte del noto teologo calvinista Dr. Samuel Hopkins (1721-1803), discepolo di Jonathan Edwards.

All'età di soli tredici anni, C. perse il padre e fu allevato quindi per un anno da suo zio, il reverendo Henry Channing (1760-1840), a New London, nel Connecticut, dove fece le sue prime meditazioni religiose, accompagnate da preoccupanti e prolungati digiuni. L'obiettivo dello zio fu di prepararlo per entrare nell'importante Harvard College, cosa che avvenne l'anno successivo (1794). A Harvard fu particolarmente illuminante, per la sua futura carriera religiosa, la lettura degli scritti del filosofo scozzese Francis Hutcheson (1694-1746), assertore della capacità dell'Uomo di esercitare una benevolenza altruista.

Dopo la laurea nel 1798, dovendo procurarsi una fonte d'entrata per continuare i suoi studi, C. si trasferì a Richmond, in Virginia, dove divenne tutore della famiglia di David Meade Randolph (1759-1830), ufficiale giudiziario della Corte Federale della Virginia, ed anche qui si dedicò alla vita ascetica e alla meditazione. Dopo due anni egli ritornò a Newport ed ebbe una serie di approfonditi colloqui sulla religione con Hopkins, del quale sempre apprezzò la coerenza della sua vita con i suoi principi, ma che non lo convinse dal punto di vista teologico.

Nel 1801/02 C. poté studiare teologia a Harvard con il professor David Tappan (1752-1803), approfittando del fatto che era stato nominato supervisore degli studenti, e nell'autunno del 1802 iniziò a predicare con il beneplacito della Cambridge Association (un'associazione regionale di ministri di culto congregazionalisti). L'anno successivo, il 1 giugno 1803, C. fu nominato pastore della Federal Street Congregational Church (una chiesa precedentemente presbiteriana) a Boston, ma fino al 1819 le sue idee religiose furono rigorosamente trinitarie e calviniste ortodosse. Nel 1814 egli sposò sua cugina Ruth Gibbs (figlia di sua zia Mary Channing Gibbs) (1778-1870), una donna molto ricca, da cui ebbe 4 figli ma egli, onestamente, non pretese mai di poter gestire i soldi della moglie come fossero proprietà sua, una consuetudine ben consolidata all'epoca.

Poco dopo iniziarono ad essere ben chiari i suoi orientamenti religiosi, quando, come risposta ad un attacco sulla rivista The Panoplist da parte del reverendo e cartografo Jedediah Morse (1761-1826), che accusava i ministri liberali congregazionalisti del New England di essere segretamente dei sociniani, C. scrisse una lettera aperta ad un collega negando l'appartenenza al socinianesimo, salvo poi attaccare la dottrina della Trinità come poco utile per i ministri di culto.

Nel 1819 l'atto conclusivo della sua conversione all'unitarismo con il fondamentale sermone Unitarian Christianity (Cristianità unitariana), seguito da due articoli sulla rivista The Christian Disciple: Objections to Unitarian Christianity Considered (considerazioni sulle obiezioni alla Cristianità unitariana) e The Moral Argument against Calvinism (gli argomenti morali contro il calvinismo): vedi sotto i principali punti nel capitolo sul pensiero religioso.

Tra il 1821 ed il 1823 C. fece un viaggio in Europa ed in Inghilterra fece la conoscenza di famosi letterati, come William Wordsworth (1770-1850) e Samuel Taylor Coleridge (1772-1834), che influenzarono non poco i gusti letterari del teologo americano.

Al rientro in patria C. si interessò di attività filantropiche a favore dei diseredati del porto di Boston e nel 1830, in seguito ad un viaggio nelle Indie Occidentali, si occupò anche della questione dello schiavismo, sul quale scrisse nel 1835 il suo libro Slavery (Schiavismo): tuttavia la posizione di C. sul problema era sfumata e non allineata su quella degli abolizionisti. Per C. la piaga della schiavitù, in ogni caso moralmente riprovevole, richiamava alla necessità di un profondo esame del fondamento, natura ed estensione dei diritti dell'Uomo e l'emancipazione dalla schiavitù non doveva avvenire per intervento governativo, bensì mediante una crescente presa di coscienza pubblica sul problema e mediante mezzi pacifici. Questa campagna anti-schiavista moderata occupò gli ultimi anni della sua vita e non fu scevra di critiche sia da una parte che dall'altra.

Perfino l'ultimo suo intervento, il 1 agosto 1842, fu durante la celebrazione dell'anniversario della fine della schiavitù nelle Indie Occidentali Britanniche, e qui egli fece un appello per la fine della schiavitù negli Stati Uniti con simili mezzi pacifici.

Due mesi più tardi, il 2 ottobre 1842 C. morì a Bennington, nel Vermont.

Il pensiero religioso

Il pensiero di C. si può riassumere nei seguenti punti:

  • La Bibbia è un libro scritto per gli uomini nel linguaggio degli uomini senza particolari messaggi.

  • E' fondamentale l'uso della ragione nella religione.

  • Un dogma poco chiaro come la Trinità distrae la mente degli uomini dalla comunione con Dio.

  • La predestinazione calvinista trasforma gli uomini in automi.

  • La missione di Cristo era di riconciliare Dio con gli uomini, non gli uomini con Dio.

  • L'Uomo ha la potenzialità d'essere simile a Dio.