Matthys (o Matthijsz o Mathussen o Mathis), Jan (m.1534) e la dittatura di Münster

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Jan Matthys

da U.Gastaldi: Storia dell'anabattismo,

per gentile concessione della Claudiana editrice

Jan Matthys

Jan Matthys, un fornaio di Haarlem (Olanda) di cui non si sa niente prima della sua conversione, fu avviato all'anabattismo da Melchior Hofmann nel 1532, durante un viaggio di quest'ultimo in Olanda.

Precedentemente, nel dicembre 1530, a causa dell'arresto ed esecuzione di Jan Trijpmacher e altri nove anabattisti, Hofmann aveva prudentemente ordinato agli adepti un arresto temporaneo (Stillstand) di tutte le attività religiose per due anni, ma M., appena convertito, si mise in luce contestando da subito l'ordine di sospensione. Del resto, il fornaio di Haarlem, privo di cultura, era molto fanatico e intransigente, di temperamento rozzo e collerico, e tutto compreso nel suo ruolo di novello profeta apocalittico.

Si recò dapprima ad Amsterdam con la giovane amante (e futura moglie) Divara, figlia di un birraio ed ex religiosa, e spodestò il predicatore anabattista Cornelis Polderman, precedentemente riconosciuto come nuovo Enoch, il profeta citato dall'Apocalisse: M. fece delle incredibili sceneggiate di collera finché i radicali olandesi della capitale non riconobbero e accettarono solo lui come capo e profeta.

M. sviluppò quindi il movimento anabattista nel vasto territorio che andava dall'Olanda fino a Colonia, risalendo la valle del Reno, e inviò a tutti i fedeli un messaggio apocalittico, simile a quello di Hofmann (nel frattempo arrestato a Strasburgo nel maggio 1533), ma con un forte rilievo dato allo sterminio di tutti gli empi e alla propria figura di profeta di Dio.

Trascorso poco tempo, gli anabattisti si scordarono dell'infelice Hofmann e seguirono senza riserve l'esaltato M., che già dal novembre 1533, si poteva considerare l'unico profeta dell'imminente parusia (la nuova venuta di Cristo), da lui prevista per la Pasqua del 1534.

M. a Münster

Il 23 febbraio 1534 una circostanza fortunata inviò un segno del destino atteso da M.: gli anabattisti, durante le elezioni, riuscirono a conquistare il consiglio comunale di Münster, capitale della Westphalia ed immediatamente M. vi si trasferì, dichiarando che quella era la Nuova Gerusalemme dove attendere il ritorno di Cristo. Fu dichiarato borgomastro Bernhard Knipperdolling, e si misero in luce altri predicatori come il sarto Jan Bockelson (Giovanni da Leida) e l'ex pastore luterano Bernhard Rothmann.

Furono prese misure radicali, come l'espulsione, anche con la violenza, di tutti i cattolici e luterani (a fatica Knipperdolling e Bockelson riuscirono a convincere M. dell'assurdità di massacrarli tutti, come invece il profeta pretendeva!) e confisca dei loro beni, ribattesimo di coloro che erano rimasti in città, abolizione della proprietà privata, incluso il denaro, falò di tutti i libri della città eccetto la Bibbia.

M. proclamò la Nuova Sion in terra ed invitò tutti gli anabattisti ad accorrere a Münster e nonostante che l'ex vescovo, Franz von Waldeck (vescovo: 1532-1534, m. 1553), oramai cingesse d'assedio la città con le sue truppe (per la verità non molto numerose): circa 2.500 fedeli risposero all'appello, tra cui i due fratelli ed ex preti Bernhard ed Hinrich Krechting, che avrebbero assunto in seguito incarichi ufficiali nel governo della città.

All'interno della città i capi si spartirono i compiti: M. assunse il comando della dittatura teocratica, Bockelson il governatorato, Rothmann si occupò della propaganda e Knipperdolling della difesa. I metodi di M. furono rapidi e non ammettevano discussioni: quando un fabbro, tale Hubert Ruecher, osò criticare la gestione di M., fu arrestato e sommariamente ucciso in pubblico da M. in persona.

Il giorno di Pasqua, 4 aprile 1534, data prevista per la fine del mondo, M. guidò una folle sortita con soli 20 compagni contro le truppe del vescovo e cercò perfino di arringare i soldati per passare dalla parte degli assediati, ma fu ucciso da un ufficiale con un colpo di spada al petto. Successivamente le truppe cattoliche sfogarono la loro rabbia, riducendo in mille pezzi il corpo senza vita del profeta anabattista.

Come mai M. si decise a questo passo, un vero e proprio suicidio deliberato? Probabilmente ciò era derivato dalla consapevolezza che nessun aiuto sarebbe giunto dall'esterno e che l'esperimento di Münster fosse destinato a fallire. O forse M. era così invasato da pensare che il Padreterno desiderasse un suo sacrificio per dare luogo alla parusia?

Il regno di Münster

Caduto il profeta M., si poteva ipotizzare che l'intero pazzesco complesso da lui architettato sarebbe crollato ed invece se ne approfittò Jan Bockelson per prendere il potere. Ancora più fanatico e sanguinario di M. stesso, Bockelson fu investito del titolo di profeta di Sion in seguito ad un quanto mai "opportuno" sogno di Knipperdolling, nel quale Dio in persona gli aveva comunicato che il nuovo profeta sarebbe stato proprio.l'ex sarto di Leida.

Questi non rinunciò ad una sceneggiata di fanatismo, pochi giorni dopo, sotto forma di delirio mistico, nel quale comunicò che il governo della città sarebbe stato gestito da un consiglio di dodici anziani, che sarebbero state varate delle nuove leggi molto severe, che ogni insubordinazione sarebbe stata punita con la morte.

Ma fu soprattutto la pazzesca pretesa, dal luglio 1534, di introdurre la poligamia obbligatoria, idea che ricordava gli Adamiti e i Fratelli del Libero Spirito, a minare l'unità degli assediati. Bockelson stesso sposò 15 mogli, tutte giovani e belle, tra cui la vedova di M., Divara, mentre Rothmann si accontentò di 9 mogli e via di seguito. La disposizione, imposta con la forza, incontrò una crescente resistenza: una congiura fu repressa nel sangue e tutte le donne che rifiutavano il matrimonio forzato erano orribilmente torturate ed uccise.

In Settembre nuova puntata della farsa di Bockelson: un suo fedelissimo, ex orefice di Warendorf, raccontò di aver sognato che Dio gli comunicava la designazione di Bockelson come novello Re Davide del regno della Nuova Gerusalemme. L'ex sarto si schermì giusto il necessario per salvare la faccia e poi dichiarò di accettare, minacciando di morte coloro che si fossero opposti. Si fece quindi sfarzosamente incoronare, con la "regina" Divara al suo fianco, circondato da dignitari e guardie del corpo: un bello smacco per la sincera umiltà e povertà dei primi anabattisti!

Tra ottobre e dicembre 1534 Rothmann scrisse e pubblicò due opuscoli cercando di sostenere la causa degli assediati, ma i dissidi interni tra gli immigrati, favoriti da Bockelson, e gli abitanti originari di Münster, portarono a nuove esecuzioni capitali, a causa dei quali lo stesso Knipperdolling si ribellò, guidando una congiura per rovesciare il "re": scoperto fu imprigionato, ma almeno conservò la vita (per il momento) grazie alla "generosità" di Bockelson. Oramai le follie sanguinarie di Bockelson erano all'ordine del giorno: una volta convocò un banchetto per tutti, dove decapitò di persona un mercenario del vescovo von Waldeck, da poco catturato, e poco dopo, come se nulla fosse, celebrò la Cena del Signore!

Tuttavia la pazienza del vescovo e dei principi tedeschi della zona era agli sgoccioli, e dal gennaio 1535 l'assedio divenne rigorosissimo: nulla poteva passare, neanche i viveri che precedentemente riuscivano a filtrare attraverso le maglie dell'assedio. La fame avanzò rapidamente e quando finì il cibo, gli abitanti si misero a mangiare di tutto: cani, gatti, topi, erbe, scarpe bollite e quant'altro.

Una profezia di Bockelson che a Pasqua sarebbero stati liberati si rivelò la solita bufala ed in seguito allo scoramento generale, il re dovette lasciar partire un gruppo di circa 500 persone che desideravano andarsene. Sfortunatamente gli ordini del vescovo erano di non lasciar uscire nessuno e quindi la maggior parte degli esuli fu uccisa dai mercenari vescovili.

Era il preludio dell'espugnazione della città avvenuta il 24 giugno 1535 grazie al tradimento di un cittadino di Münster, che aprì le porte della città durante un violento temporale. Le truppe del vescovo poterono quindi entrare, procedendo ad un massacro sistematico dei difensori, nonostante la strenua lotta organizzata da Bernhard Krechting.

Furono catturati Bockelson, Knipperdolling e Bernhard Krechting, mentre di Rothmann non si seppe mai più niente e il solo dei capi a sfuggire fu Hinrich Krechting, che finì i suoi giorni come ministro calvinista in Olanda. I tre prigionieri furono interrogati e torturati per farli invano abiurare. Infine il 22 gennaio 1536 i tre furono portati sulla piazza del mercato per essere giustiziati: furono loro strappati pezzi di carne con tenaglie roventi fino all'agonia, e successivamente finiti a colpi di pugnale. I cadaveri furono poi appesi in gabbie di ferro sul campanile della chiesa di san Lamberto.