Reublin (o Röuble o Röblin o Reubel), Wilhelm (ca. 1480/4- ca.1559)

Wilhelm Reublin (la grafia del cognome è riportata anche nelle varianti Röuble o Röblin o Reubel) nacque a Rottenberg sul Neckar, nella Germania meridionale, in un anno imprecisato tra il 1480 ed il 1484, studiò alle università di Friburgo e Tübingen e, ordinato sacerdote, fu nominato parroco a Griessen, vicino a Waldshut, nel Baden Würtemberg.

Nel 1510 R. ottenne il Magister artium e, nel 1521, prese servizio come predicatore nella chiesa di Sant'Albano a Basilea, dove fu apprezzato dal popolo per le sue notevoli doti di predicatore riformista. Tuttavia egli iniziò ben presto a manifestare una posizione alquanto radicale e, per questo, entrò in rotta di collisione con il suo vescovo Christoph von Otenheim (vescovo: 1502-1527). Un primo intervento contro la messa gli fu perdonato, stante il seguito e la popolarità che aveva riscosso in città, ma un secondo, in cui osò sostituire le ossa di un reliquiario con la Bibbia gli costò il posto e l'espulsione dalla città, il 27 Giugno 1522.

Reublin a Zurigo

Nell'autunno 1522 R. si recò a Zurigo, entrando nei circoli cittadini, che gravitavano intorno a Zwingli, e si fece apprezzare come predicatore, venendo successivamente, nel 1523, nominato, dalla comunità locale, pastore del villaggio di Wytikon, dove fu il primo sacerdote a sposarsi pubblicamente in chiesa il 23 Aprile. Tuttavia, già dal Gennaio 1523, R. ed altri radicali, come Felix Mantz, Hans Brötli e Simon Stumpf, avevano solidarizzato con le idee anabattiste di Conrad Grebel ed incominciato a contestare la linea riformista di Zwingli. In particolare la materia del contendere era la superiorità della Sacra Scrittura, propugnata da Grebel e compagni, rispetto all'autorità dello stato, voluto da Zwingli, che lavorava per ottenere il consenso unanime del corpus christianum, inteso come l'unità dei fedeli.

All'inizio del 1524 il gruppo di Grebel, propugnatore del battesimo solo in età adulta, entrò in rotta di collisione con Zwingli, proprio quando R., nel suo villaggio di Wytikon, si rifiutò di far battezzare i bambini, cosa che gli costò qualche giorno d'arresto.

La polemica montò fino ad una disputa pubblica il 10 e 17 Gennaio 1525 tra gli anabattisti, da poco rinforzati dall'adesione dell'ex sacerdote Jörg Blaurock, e i riformatori svizzeri nelle persone di Zwingli e Heinrich Bullinger. Il risultato fu scontato: il Consiglio cittadino di Zurigo censurò la posizione del gruppo di Grebel, ordinando il battesimo immediato di tutti i bambini entro otto giorni dalla loro nascita. Poco dopo, il 21 Gennaio 1525, lo stesso Consiglio cittadino, nell'ambito delle misure repressive contro gli anabattisti, ordinò l'espulsione dalla città e dal cantone di tutti gli anabattisti non cittadini zurighesi, tra cui R. stesso.

Reublin a Waldshut

R. allora si recò, con Hans Brötli, a Hallau, nel cantone Sciaffusa, e successivamente, da solo, a Waldshut, vicino al confine con la Svizzera, nel sud del Baden Württenberg, principato sotto il dominio degli Asburgo dal 1520 al 1534. Qui R. convertì alla causa anabattista Balthasar Hubmaier, battezzandolo il 16 Aprile 1525, assieme ad altre 60 persone. Hubmaier e R. fondarono a Waldshut la prima comunità anabattista tedesca.

Tuttavia, poco dopo, il contrasto con i cattolici Asburgo prese una piega molto drammatica: nell'autunno 1525 Ferdinando d'Asburgo fece porre d'assedio Waldshut, con il pretesto della repressione della nota Rivolta dei contadini (vedi Müntzer), ma anche con l'obiettivo di riportare il Cattolicesimo nella città.

Waldshut si arrese il 5 Dicembre 1525 e R. fuggì, comparendo a Strasburgo nel Marzo 1526, ospite del riformatore Wolfgang Capito (1478-1541): la sua permanenza a Strasburgo fu alquanto breve a causa di alcune sue incaute dichiarazioni, nelle quali R. si vantò di aver convinto Capito ed altri riformatori della bontà delle idee anabattiste. Tuttavia R. fu smentito e invitato per ben tre volte dagli stessi riformatori ad un dibattito pubblico, che lui preferì rifiutare, decidendo poi di lasciare la città. Si recò quindi nella zona di Horb sul Neckar e di Rottenburg, il suo paese natale, organizzando con l'amico Michael Sattler (da R. ribattezzato a Zurigo nel 1525) la predicazione anabattista nel Baden Württenberg.

La riunione di Schleitheim

Il 24 Febbraio 1527 R. probabilmente partecipò, con altri anabattisti (sicuramente Sattler e forse Blaurock e Brötli), ad una riunione a Schleitheim, nel cantone svizzero di Sciaffusa, al termine della quale furono stillati da Sattler i Sette articoli di Schleitheim, un documento che contiene la dottrina fondamentale dell'anabattismo.

I sette articoli erano:

1. Battesimo, dato in seguito ad un sincero pentimento e promessa di cambiamento di vita.

2. Scomunica, intesa come esclusione dalla Cena del Signore e comminata a chi veniva ammonito per tre volte contro l'errore ed il peccato.

3. Cena del Signore, con la precisazione di chi aveva diritto di accedervi.

4. Separazione dal mondo: una volta battezzato, il fedele doveva la sua lealtà alla Chiesa e a Cristo, e non più al suo paese e ai suoi governanti.

5. I pastori e loro funzioni.

6. Non resistenza: i veri cristiani non potevano svolgere un ruolo pubblico, come il giudice, o partecipare ad  azioni militari.

7. I giuramenti, vietati ai fedeli.

Poco dopo la conclusione della riunione di Schleitheim, Sattler, la moglie ed altri 18 anabattisti (tra cui la moglie di R., la quale rimase a lungo in carcere e fu liberata solo dopo la sua ritrattazione) furono arrestati a Horb. Dopo un processo a Rottenburg, Sattler e la moglie furono condannati a morte: il 20 Maggio 1527, a Sattler fu mozzata la lingua, strappati pezzi di carne con tenaglie roventi ed infine bruciato sul rogo, mentre la moglie fu annegata nel fiume Neckar. R., scosso dalla tragedia, si ritirò allora presso sua sorella nella vicina Reutlingen a scrivere un memorandum sul processo e martirio di Sattler e sulle persecuzioni degli anabattisti nel Baden Württenberg.

In seguito R. riprese le pellegrinazioni, recandosi a Ulm, dove incontrò Hans Denck: con quest'ultimo R. dovette intervenire a Esslingen (vicino a Stoccarda), per calmare le acque, poiché la locale comunità anabattista voleva vendicare la morte di Sattler con le armi. R. resse con mano ferma la gestione della comunità di Esslingen fino al Febbraio 1528, data della sua espulsione, richiesta al consiglio cittadino dalla Lega (cattolica) Sveva, fondata dagli Asburgo per contrastare le attività riformatrici nel sud della Germania.

R. decise allora di ritornare a Strasburgo, dove, assieme al predicatore anabattista Jakob Kautz (un giovane predicatore di Bockenheim che aveva affisso, a mo' di Lutero anabattista, un manifesto in sette punti in difesa del pensiero di Hans Denck alla porta della Predigerkirche a Worms nel 1527), prese una posizione molto polemica nei confronti della Chiesa riformata della città, la quale, manco a dirlo, li fece imprigionare il 22 Ottobre 1528 ed espellere nel 1529, con la minaccia di affogamento nel caso di un ritorno in città.

Reublin in Moravia

Fu allora che R. si decise, nel 1530, di emigrare, con moglie e figli, in Moravia, ad Austerlitz, dove si era formata una fiorente comunità anabattista, sotto la protezione del signore del luogo, Ulrich von Kaunitz. Qui, però R. entrò in aperto contrasto con Jakob Wideman, detto Jakob il guercio (m.1535 ca.), capo della comunità, colpevole di gestire in malo modo, secondo R., la vita degli anabattisti di Austerlitz: lo scontro tra Widemann e il gruppo dissidente capitanato da R. e dal tirolese Jörg Zaunring (m.1533 ca.) sfociò in un esodo, nel Gennaio 1531, di questi ultimi verso la comunità anabattista di Auspitz, sempre in Moravia: tuttavia anche qui ci furono problemi per R., che, in contrasto con le rigide leggi della comunità in tema di gestione di tutti i beni in comune, fece una pessima figura facendosi beccare con un gruzzolo personale di denaro in casa e per questo fu espulso con ignominia dalla comunità stessa. Lo stesso Zaunring, colpevole di aver riaccolto in casa la moglie adultera senza il consenso preventivo della comunità, fu successivamente scomunicato e scacciato.

Gli ultimi anni

R. non si perse d'animo e ritornò nuovamente al suo paese natale, Rottenberg sul Neckar, dove rilanciò l'attività anabattista in zona, ma dove provocò nuovamente l'intervento della potente Lega Sveva, che vanificò tutti i suoi sforzi. Scoraggiato e deluso, R. si allontanò gradualmente alla causa anabattista e già nel 1535, pare l'avesse abbandonato definitivamente. Non se ne seppe più nulla di lui fino al 1554, quando i testi riportano che R. si era ritirato a vita privata in Svizzera, dove morì dopo il 1559 nel cantone Basilea.

R. fu uno dei pochi capi anabattisti che riuscirono a morire nel proprio letto, e nonostante la sua predicazione presenti molte luci e ombre, indubbiamente fu uno degli anabattisti più importanti del suo tempo.